Cesena, 30 agosto 2011 - UN PRETE cattolico della diocesi di San Marino Montefeltro, don Luca De Pero ha lasciato la sua parrocchia di Monte Cerignone (dove era stato mandato da quattro anni, lui è stato ordinato sei anni fa) in provincia di Pesaro Urbino per unirsi alla chiesa evangelica protestante di Cesena. Lo ha annunciato pubblicamente a conclusione della messa di domenica ai suoi parrocchiani, lasciandoli a bocca aperta. Successsivamente in un messaggio su You Tube ha spiegato: «Il figlio che vede la madre sbagliare non può tacere in eterno». Don Luca dice che il suo percorso interiore è «iniziato solitario poi di avere incontrato l’amicizia di un pastore e della comunità evangelica di Cesena» che lo avrebbe introdotto alla lettura quotidiana della Bibbia. Un altro caso (dopo quello del contrasto col Comune di San Leo per avere sponsorizzato un convegno della massoneria) che si è trovato sulla scrivania della sua sede a Pennabilli il battagliero vescovo del Montefeltro (e San Marino) Luigi Negri, uno dei più stretti collaboratori del fondatore di Comunione e Liberazione don Luigi Giussani. Negri in un messaggio alla sua comunità diocesana scrive: «Compiendo questo gesto gravissimo di attacco al dogma cattolico e alla disciplina ecclesiastica don Luca ha assunto una posizione eretica quanto ai contenuti e scismatica quanto all’atteggiamento. Non è la Chiesa che lo esclude, è lui che si è autoescluso dalla comunione ecclesiale».
 

NEGRI RICORDA di avere avuto sentore di qualche frequentazione indebita di protestanti nella parrocchia e non più tardi di quattro giorni fa era intervenuto in un dialogo, alla presenza del suo vicario generale monsignor Elio Ciccioni e di altro sacerdote, domandando direttamente a don Luca se avesse rapporti organici con la Chiesa evangelica di Cesena. Il sacerdote, scrive nel messaggio Negri «ha negato. Ci troviamo, quindi, — scrive ancora monsignor Negri — di fronte ad una volontà determinata di rompere l’unità ecclesiale e a un atteggiamento che ha provocato e provoca lo scandalo di coloro che egli avrebbe dovuto educare nell’esperienza della Chiesa e nella loro maturazione ecclesiale e umana. Non ho parole per descrivere i sentimenti che si affollano nel mio cuore se non riconoscere che ancora una volta, il padre delle tenebre e della menzogna sferra un colpo grave alla nostra Chiesa. Sono certo che la protezione della Madonna, che invochiamo con così tanta devozione, ci saprà aiutare a superare quest’avvenimento tremendo e a tradurre, per quanto si potrà, questa terribile prova in un’occasione per aumentare la nostra fede in Cristo e la nostra dedizione alla Sua Chiesa». Negri infine ricorda di avere preso i provvedimenti del caso secondo il diritto canonico, cioè la scomunica.