Cesena, 26 ottobre 2011 - Il biglietto è scolorito e i numeri si leggono poco. Il tagliando è scaduto.
La crisi economica rosicchia tutto, anche l’indispensabile. Anche la sicurezza, propria e altrui. Lo dicono i verbali della polizia municipale e i dati delle compagnie assicurative: l’elusione della rata annuale degli tagliandi da esporre sui veicoli sta diventando un problema sempre più serio e diffuso.

«L’evoluzione è veloce e tutta in termini negativi — sono parole di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’Associazione degli Amici della Polizia Stradale —: fino a qualche anno fa questo fenomeno era limitato ad alcune aree geografiche, prevalentemente nel sud d’Italia, ora invece si sta diffondendo a macchia d’olio ovunque. Territorio cesenate compreso». A livello nazionale si valute che il 6,7% del parco auto sia senza Rc auto.
 

«La prima ragione — prosegue Biserni — sta nei costi elevati delle polizze che, in barba alla crisi, aumentano i prezzi e tolgono coperture. Se hai bevuto non pagano, se non avevi la cintura non pagano, se eri al telefono non pagano. La lista di postille è lunga e a volte ingannevole. Non sempre insomma si può essere veramente al riparo dai rischi. Non essere in regola però e deleterio, perché per chi guida la responsabiltà verso se stesso e gli altri è altissima. Per questo sono importanti i controlli degli organi di polizia, che devono monitorare il maggior numero di veicoli possibili. Il compito non è facile, ma in quest’ottica ci possono venire in aiuto le nuove tecnologie. Penso per esempio al tutor che in autostrada individua i mezzi che corrono troppo. Si potrebbe integrare le banche dati e rendere possibile un controllo immediato anche sulla validità del tagliando assicurativo abbinato alla targa rilevata».
 

Riguardo ai costi delle polizze, l’Emilia Romagna ha il bollino nero, visto che, secondo una classifica stilata da ‘Quattroruote’, Bologna è il capoluogo più caro del Nord Italia con una media di oltre 1300 euro a contratto, contro una media nazionale di 1.100. Appena sotto questa linea c’è la provincia di Forlì Cesena.
«Un altro problema — prosegue Biserni — è quello delle compagnie fantasma. Nei primi sei mesi del 2011 ne sono state individuate undici. In questo caso il consiglio è ovviamente quello di diffidare dei nomi semisconosciuti e di raccogliere quante più informazioni possibili prima di firmare».

«E’ vero — conferma Ivan Lungarini, agente dell’assicurazione Ras di via Piave —, nel mercato si muovono tante assicurazioni che sono sull’orlo della chiusura o che non sono in grado di garantire standard di sicurezza adeguati. E c’è poco da scherzare: perché in caso di un incidente nel quale è accertata la tua resposabilità, se la compagnia non paga, a saldare i conti devi pensarci tu. Per avere le giuste garanzie si deve pagare un po’ di più. Per favorire i clienti però sarebbe fondamentale poter comparare con chiarezza prezzi e servizi offerti. Vale a dire: paghi tot, ma sei coperto anche se mentre guidi commetti questa o quest’altra infrazione del codice della strada».
A dimostrazione di come sono cambiati i tempi, Lungarini racconta che ultimamente è sempre più richiesta una postilla aggiuntiva alla polizza che consente di essere rimborsato in caso di sinistro anche se l’altro automobilista coinvolto, responsabile del danno, non è assicurato. «La nostra agenzia vanta 36 anni di esperienza — conclude — Sappiamo fornire consulenze qualificate e valutare al meglio le singole esigenze, ma di questi tempi ci rendiamo conto che molti consumatori guardano prima di tutto al prezzo. Tagliare sulla sicurezza però in questo caso potrebbe significare mettere a rischio i propri patrimoni, dai risparmi in banca alla casa. E’ su quelli che le compagnie si rivalgono quando nessuno paga».