Cesena, 15 marzo 2012 - LA CHIESA di Santa Cristina è tornata ad essere un gioiello dell’arte sacra cesenate. Riedificata (ha origini medievali) dall’architetto pontificio Giuseppe Valadier agli inizi dell’Ottocento, su richiesta del papa cesenate Pio VII Chiaramonti, ritrova oggi il suo antico splendore grazie ad un restauro duranto ben cinque anni.

«Dopo Sant’Agostino e San Zenone — spiega Marino Mengozzi dell’ufficio diocesano arte sacra e beni culturali — continuano gli sforzi straordinari per conservare il patrimonio storico della diocesi. Il restauro di questo piccolo pantheon ha richiesto un immenso impegno economico». Nel dettaglio, un milione e 376 mila euro. «Dalla Cei sono arrivati 300 mila euro — dice don Marco Muratori —, stessa cifra anche da parte di Unicredit. Arcus, ente per il restauro dei monumenti storici, ci ha fornito 350 mila euro, mentre dalla Sovrintendenza ne dovremmo ricevere circa 200 mila. La chiesa resta consacrata, ma la celebrazione delle messe non sarà la funzione principale. Sarà più un luogo per piccoli concerti, conferenze e mostre».

Il restauro della piccola chiesa è stato portato avanti dai tecnici dello studio Ceredi di Cesena. «Lo stato di conservazione dello stabile — illustra Paolo Ceredi — era davvero precario. Siamo partiti dalle fondamenta, ricostruendo tutto e creando un impianto di ventilazione ed uno elettrico fino ad ottenere uno spazio espositivo in grado di ospitare cento persone. La canonica è stata ripensata come nuova sede dell’archivio diocesano. Di sopra l’intervento più forte è stato nell’abside: abbiamo rimosso un altare degli anni cinquanta che stonava con le linee raffinate della chiesa, sostituendolo con uno più adatto. Abbiamo dato nuova luce attraverso la riscoperta degli intonaci bianchi, la modifica dell’’occhio’ in cima alla cupola e l’installazione di un impianto elettrico. Infine, abbiamo costruito un nuovo sagrato sopra quello originario».

LA RIAPERTURA ufficiale avverrà mercoledì 21 marzo alle 21, saranno presenti il vescovo e le autorità. Le porte saranno aperte anche il 24 ed il 25 di marzo, con una visita guidata ed una mostra in occasione della Giornata di Primavera Fai.
 

di Elisabetta Zandoli