Cesena, 1 aprile 2012 - «L'articolo che avete pubblicato sul 'caso' di Filippo Narducci è completamente falso e provvederemo immediatamente a fare una denuncia. Vi fornirò nel giro di poche ore copia degli atti che dimostrano che le affermazioni di Narducci riportate dal Carlino sono false». Al telefono la voce dell'avvocato Riccardo Luzi, che difende i tre agenti della Polizia di Stato accusati da Narducci di avergli usato violenza (in particolare uno dei tre gli avrebbe sferrato un pugno al volto senza motivo, e tutti e tre lo avrebbero buttato a terra violentemente e ammanettato per condurlo in commissariato), è concitata e non ammette repliche.

«Questi tre giovani agenti di polizia - continua l'avvocato Luzi - hanno alle spalle una carriera contrassegnata solo da encomi e lodi, voi gliel'avete sporcata irrimediabilmente».

L'avvocato Luzi preannuncia una visita in redazione per fornirci informazioni sul 'caso' carte processuali alla mano, poi cambia opinione e preannuncia l'invio di una breve nota perché «di questa cosa che risale a due anni fa ed è già stata esaminata da diversi magistrati che si sono pronunciati tutti a favore dei tre agenti si è già parlato e scritto anche troppo».

Ecco la dichiarazione dell'avvocato Riccardo Luzi: «In relazione all'articolo odierno relativo al sig. Narducci Filippo, in qualità di difensore di fiducia di tutti e tre gli agenti di polizia e dunque a tutela di tutti i loro diritti voglio rimarcare con forza che tutti i fatti descritti nell'articolo non corrispondono alla verità né storica né processuale e dunque saranno esercitate tutte le necessarie azioni giudiziare. Ritengo che i processi vadano celebrati nelle aule giudiziarie e non sui giornali osservando che alle persone coinvolte è stato causato un danno ingiusto ed irreparabile preferendo la ricerca dello scoop (peraltro una bufala grossolana) a scapito del diritto di cronaca e dei diritti degli individui».

Non comprendiamo come riportare i termini di un esposto presentato da un cittadino, con il supporto di un video che ne dimostra la fondatezza, possa essere considerata «la ricerca dello scoop (peraltro una bufala grossolana) a scapito del diritto di cronaca e dei diritti degli individui» ma rispettiamo l'opinione dell'avvocato Luzi e la riportiamo.

Fra tre settimane, lunedì 19 aprile, sarà il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Forlì Rita Chierici a decidere se l'esposto vada archiviato (come chiede la Procura della Repubblica) o i tre poliziotti debbano essere indagati.

Un altro appuntamento giudiziario di questa intricata vicenda è previsto per il 13 giugno prossimo, quando ci sarà il processo contro Filippo Narducci che ha presentato ricorso contro la multa di 16.200 euro alla quale è stato condannato con decreto penale per resistenza, violenza e lesioni ai tre agenti.

di Paolo Morelli