Cesena, 9 giugno 2012 - NIENTE DA FARE, per quanti tentativi abbia fatto fino a ora, Filippo Narducci, 31 anni, non è riuscito a portare sul banco degli imputati i tre agenti di polizia che, secondo lui, una notte di oltre due anni fa gli sferrarono un pugno in faccia, lo stesero a terra e lo ammanettarono senza che ce ne fosse motivo. Infatti il giudice delle indagini preliminari Rita Chierici, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Marilù Gattelli, ha deciso di archiviare l’esposto presentato da Narducci contro i tre poliziotti Marco Pieri, Giancarlo Tizi e Cristian Foschi; ma non è tutto qui, il Gip ha anche trasmesso gli atti al pubblico ministero affinché proceda per calunnia nei confronti dello stesso Narducci, che così in un colpo solo cambia totalmente posizione: da accusatore ad accusato.
 

LA VICENDA è nota: la notte del 9 aprile 2010 Filippo Narducci si fermò con l’auto sulla quale era con altre due persone al Bar Notturno di via Zuccherificio. Subito dopo arrivò una macchina della polizia dalla quale scesero i tre agenti con l’intento di eseguire un controllo. Le telecamere dell’impianto di videosorveglianza del distributore al quale è annesso il Bar Notturno ripresero quasi tutta la scena, ma le immagini della registrazione (sequestrata dalla polizia) non sono molto nitide: Narducci, basandosi su quelle immagini, afferma di essere stato colpito al volto, strattonato e gettato a terra, e poi ammanettato senza giustificazione, riportando come conseguenze fisiche una contusione allo zigomo sinistro e la tumefazione del labbro superiore; i tre agenti, invece, affermano che Narducci tentò di allontanarsi, li insultò e a sua volta procurò alcune lesioni a due di loro.
 

A VOLTE questioni di questo tipo si risolvono, quando la rabbia sbollisce, con la presentazione di scuse più o meno formali e l’offerta di un caffé, ma stavolta non è stato così: i tentativi di accomodamento, se ci sono stati, non hanno avuto alcuno sbocco e ci fu uno scambio di querele che si sta risolvendo tutto a favore dei poliziotti: contro di loro non c’è più alcuna accusa e possono tornare a dormire sonni tranquilli, mentre contro Narducci non c’è più solo l’accusa di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale originata dalla querela dei tre poliziotti che lo fermarono, ma ci sarà anche quella di calunnia nata dall’ordinanza del Gip (che ha basato la sua decisione soprattutto sulla relazione di servizio dei tre poliziotti e sulla testimonianza di un extracomunitario che era sull’auto di Narducci) di trasmettere gli atti al pubblico ministero affinché persegua penalmente il denunciante.

di Paolo Morelli