Cesena, 21 luglio 2012 -  IN ESTATE l’innalzamento delle temperature facilita una più rapida moltiplicazione dei microrganismi patogeni, potenziali responsabili di intossicazioni e tossinfezioni alimentari, soprattutto in casa: 3 casi su 4 di tossinfezione alimentare avvengono in ambito domestico.

«Tra i veicoli individuati come responsabili delle malattie trasmesse da alimenti — spiega il dottor Ruggero Ruggeri, direttore dell’Unità operativa Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’Ausl di Cesena — troviamo al primo posto quelli contenenti uova, seguiti da carne e pesce. Tra i fattori di rischio più importanti vanno invece considerati lo scorretto mantenimento della temperatura di conservazione, una cottura inadeguata, il consumo di cibo crudo, la provenienza incerta di un alimento, i comportamenti igienici scorretti e un lungo intervallo di tempo fra preparazione e consumo degli alimenti».

IN QUESTO PERIODO l’Ausl intensifica il controllo delle attività di ristorazione e somministrazione e dei grandi punti vendita alimentari, ma sta soprattutto al consumatore finale gestire il rischio osservando alcune buone norme. «Per quanto riguarda le materie prime — sottolinea Ruggeri — occorre sceglierle sempre fresche e sane, lavare bene frutta e verdura, non usare alimenti oltre la scadenza e utilizzare sempre acqua potabile. Bisogna lavarsi sempre le mani prima di toccare alimenti e dopo l’uso dei servizi igienici, lavare le superfici di lavoro e gli utensili utilizzati e tenere lontano animali e insetti dalla cucina. Per la conservazione degli alimenti occorre separare carne, pesce e uova crude da altri alimenti, usare utensili come coltelli e taglieri diversi per alimenti crudi e cotti e conservare gli alimenti in contenitori chiusi e ben protetti».

Il divieto nel periodo estivo della somministrazione di cibi a base di uova non adeguatamente cotte ha determinato la scomparsa nel nostro territorio delle tossinfezioni da salmonella. Si consiglia di cuocere bene carne, pesce e uova a temperature oltre 70° e di riscaldare a oltre 65° i cibi cotti e poi raffreddati. Non lasciare pietanze cotte a temperatura ambiente per oltre due ore e non conservare alimenti troppo a lungo (anche se in frigorifero) evitando di scongelare a temperatura ambiente.