Cesena, 28 marzo 2013 - NUOVA puntata delle vicende processuali del cesenate Sebastiano Rossi, ex pluripremiato portiere del Milan, che oggi comparirà nuovamente al tribunale di Cesena per rispondere dell’accusa di sequestro di persona.
Una vicenda che risale al 2006 quando Rossi, allora gestore del bar Roma, ebbe un diverbio con le due bariste che lavoravano nel suo locale. Secondo l’accusa, il portierone cesenate dopo aver sgridato le due impiegate per il loro comportamento poco professionale nei confronti di un cliente (che si era trattenuto al bancone del bar per flirtare con una delle due) le avrebbe rinchiuse per alcuni minuti in uno sgabuzzino, impedendo loro di uscire. Una vicenda che si sarebbe conclusa quella stessa sera, visto che nessuna delle parti ha mai sporto denuncia, ma che è si è trasferita in un’aula di tribunale dopo una soffiata giunta ai carabinieri. I militari dell’Arma, infatti, venuti a conoscenza della notizia furono costretti a procedere d’ufficio a causa della gravità del reato.

Per stamattina il giudice ha disposto la comparizione di tutte le bariste presenti quella sera di febbraio del 2006 all’interno del pubblico esercizio, quattro in totale. Nelle udienze precedenti sono stati ascoltati sia i testimoni sia le stesse impiegate ma le versioni sarebbero contrastanti. In particolare una delle ragazze, proveniente dalla Sardegna, avrebbe inviato in passato una testimonianza scritta in cui si attesta che il fatto non sarebbe mai avvenuto. Dichiarazione di una certa rilevanza che il giudice intende ascoltare dalla viva voce della donna, poiché il documento – seppur olografo - è totalmente inutile ai fini processuali.

Della stessa idea sarebbero anche altri testimoni già ascoltati. Un episodio, dunque, che appare alquanto confuso e che molti vedono come una sorta di ritorsione nei confronti del portiere cesenate. Sarà compito della magistratura trovare il bandolo della matassa. L’ultima udienza era stata fissata per l’8 ottobre scorso ma è subito stata rimandata alla data odierna. Sebastiano Rossi è difeso dall’avvocato Marco Martines, legale di fiducia del portiere, che ha seguito anche altre vicende di cui il calciatore cesenate si è reso protagonista.

Cecilia Gaetani 

Aggiornamenti

E’ stata rinviata al prossimo 8 ottobre l’udienza relativa al processo che vede l’ex portiere del Milan, Sebastiano Rossi, imputato per il reato di sequestro di persona. Una vicenda poco chiara che si trascina da 6 anni e che finì in tribunale non per la denuncia delle ipotetiche parti lese ma per una soffiata giunta ai carabinieri che procedettero d’ufficio, così come previsto per determinati tipi di reato considerati gravi. Ad ottobre dovranno presentarsi in aula le quattro bariste presenti all’interno del locale (il Bar Roma, all’epoca gestito da Rossi) in cui si sarebbero verificati i fatti. E’ volontà del giudice, infatti, ascoltare le testimonianze dalla viva voce delle impiegate che già in passato avevano fornito delle dichiarazioni per certi versi contrastanti. Ieri mattina si erano presentate al tribunale di Cesena solo tre delle donne convocate. L’udienza, comunque, è stata rinviata per altri motivi legati alla burocrazia.