Cesena, 21 aprile 2013 - SI È SPENTO nei giorni scorsi, dopo due settimane di ricovero in Terapia intensiva al Bufalini, Renzo Scannavini, 78 anni, artigiano in pensione, abitante in via Madonna dello Schioppo. Le cause della morte sono da imputare alle complicanze conseguenti al batterio della legionella che l’anziano ha contratto in casa, attraverso la nebulizzazione d’acqua calda prodotta dalla doccia.

Anche la moglie, di 76 anni, è venuta a contatto dello stesso batterio, addirittura con una manifestazione più severa dei sintomi, accompagnati da una forte spossatezza, ma fortunatamente, dopo una quindicina di giorni di ricovero e di trattamento iperbarico ne è venuta fuori ed è stata dimessa. La coppia ha un’abitazione di proprietà servita dall’acquedotto pubblico.
 

I DUE ANZIANI hanno dapprima manifestato pressoché contemporaneamente sintomi analoghi: febbre, spossatezza, tosse e solo dopo esami di laboratorio i sanitari hanno appurato trattarsi della contaminazione da legionella e non di quella che poteva parere una forma influenzale. Sconvolti e sconcertati i parenti della vittima hanno richiesto l’intervento per un sopralluogo, di tecnici dell’Azienda Usl, che hanno appunto riscontrato la presenza dei batteri della legionella nelle tubazioni dell’abitazione dei coniugi.
 

SI È POI APPURATO che la coppia aveva fatto eseguire dei lavori idraulici e la stagnazione dell’acqua ha causato il fenomeno di contaminazione, per l’uomo evolutosi in polmonite con esiti letali. I familiari hanno acconsentito all’espianto delle cornee. La ricerca periodica della legionella nel sistema idrico degli edifici (che richiede una modica spesa, all’incirca di 60 euro), specie in quelli che restano inattivi a lungo, come le seconde abitazioni, gli alberghi e le attività stagionali è perciò molto importante per l’eliminazione del microrganismo che può trasmettersi agli esseri umani e, nei casi più semplici va curato con trattamento antibiotico, ma che in soggetti in prevalenza di sesso maschile, con patologie cronico-degenerative, o età avanzata può risultare fatale.
 

Raffaella Candoli