Cesena, 5 giugno 2013 - LE NUTRIE del parco urbano di Levante sono salve, per ora. Ieri è stato infatti sospeso l’intervento che prevedeva il loro abbattimento a fucilate ad opera della Polizia provinciale di Forlì-Cesena e dei cacciatori volontari dell’Atc. Il provvedimento è stato disposto dallo stesso comandante della Polizia provinciale, Giuseppe Sebastiani, per ragioni di sicurezza. Così ha motivato la decisione: «Abbiamo deciso di sospendere l’intervento — ha detto — perché queste sono attività delicate che devono essere eseguite in condizioni di assoluta sicurezza. La diffusione anticipata della notizia ha allarmato alcuni cittadini e talune associazioni così abbiamo rinviato tutto a data da destinarsi. In questi casi la prudenza è importante». I fucili dunque si sono fermati con lo scopo dichiarato di non alimentare le tensioni di questi giorni e prevenire eventuali scontri.

COSÌ sono salvi dalla fucilazione venti esemplari di nutrie (fra adulti e piccoli) che stanno colonizzando il parco. E’ importante sottolineare che interventi di questo tipo sono ordinari in virtù del fatto che una legge regionale prevede il Piano di eradicazione delle nutrie. Tutti gli anni si interviene per abbattere esemplari di questo grosso roditore nei parchi pubblici, al pari degli interventi effettuati per contenere le popolazioni di cinghiali, volpi e lepri nelle aree rurali. Tuttavia quest’anno è divampata la polemica, la città si è spaccata tra interventisti e contrari. Inoltre anche le associazioni si sono divise, con l’Enpa e la sezione di Forlì-Cesena della Lav (Lega anti vivisezione) sin dall’inizio contrarie, mentre il Wwf di Cesena, le Gev, le Giubbe Verdi e Oasi Costiera si sono dichiarate favorevoli all’eradicazione delle nutrie. Sul versante politico lo schieramento dei contrari all’abbattimento ha visto ergersi il segretario del Pli Axel Famiglini a difesa delle nutrie, le forze politiche di minoranza starsene fuori dalla mischia, mentre la giunta comunale di centrodestra e la giunta provinciale di centrosinistra sono favorevoli all’intervento.

La discussione ha varcato i confini della città e nel frattempo sulla questione ieri è intervenuto anche l’avvocato Anna Musco da Firenze che ha fatto riferimento al Trattato di Lisbona, per manifestare il diritto al ‘rispetto per la vita’, e ad altri Paesi come il Canada dove gli animali come le nutrie vivono nei parchi pubblici. Lo stesso legale in una lettera al sindaco Roberto Buda ha scritto: «Faccio vivamente appello alla sua intelligenza e soprattutto al suo buon senso per evitare un comportamento pubblico inutile e moralmente ingiustificabile con impatti negati anche per il turismo». Alla fine per il momento hanno vinto coloro che volevano salvare le nutrie e alcuni animalisti nel tardo pomeriggio di ieri si sono ritrovati al parco di Levante per manifestare a favore della salvaguardia dei roditori.

Giacomo Mascellani