Cesena, 20 settembre 2013 - Una rapina in abitazione è stata messa a segno nella notte fra mercoledì e giovedì in città. A farne le spese, questa volta, è stata un’anziana cesenate di 75 anni, immobilizzata nel proprio letto e derubata di alcuni oggetti d’oro che custodiva in casa. Tutto si è svolto in pochi minuti, intorno alle tre del mattino. La donna dormiva nella camera da letto del suo appartamento, al secondo piano di uno stabile in zona Montefiore.
 

Forse a causa di un rumore la pensionata ha aperto gli occhi e si è trovata di fronte due soggetti che si muovevano nel buio, illuminandosi la strada con delle piccole torce. Le proteste della donna, che si è alzata impaurita, hanno provocato la reazione di uno dei due che le si è lanciato contro tappandole la bocca con una mano ed immobilizzandola con l’altra con grande decisione.
 

Per nulla spaventato, il complice ha continuato a frugare in casa, chiedendo alla donna dove fossero eventuali contanti. Alla risposta negativa dell’anziana, il ladro ha iniziato a sfilarle gli anelli evitando di rubarle la fede così come richiesto, in maniera accorata dalla vittima vedova da pochi mesi. Terminato il raid i rapinatori, dopo aver chiuso a chiave la donna nella sua stanza, si sono serviti di una scala per raggiungere il piano superiore probabilmente nella speranza di riuscire a penetrare in altre abitazioni. Quelle dell’ultimo piano, però, si sono rivelate tutte vuote cosa che ha spinto i malviventi a desistere dal cercare altri bottini e ad allontanarsi.
 

L’anziana, una volta certa che gli aggressori (probabilmente italiani secondo il racconto della derubata) fossero andati via, è uscita in balcone urlando. Solo al mattino intorno alle 6,30, però, finalmente una vicina di casa ha sentito le grida ed ha chiamato i carabinieri della Compagnia di Cesena. Una volta giunti sul posto i militari hanno fatto irruzione nell’appartamento.
 

Durante il sopralluogo hanno rinvenuto una corda legata ad un terrazzo dell’ultimo piano, probabilmente una via di fuga d’emergenza predisposta dai due nel caso fossero stati costretti a scappare di corsa.
I malviventi hanno avuto gioco facile a penetrare in quella casa poiché la porta principale, blindata, non era chiusa a chiave. Le porte di questo tipo, spiegano gli esperti, infatti se non vengono bloccate con alcuni giri di chiave risultano ancora più semplici da aprire rispetto a quelle normali.

Cecilia Gaetani