Cesena, 12 aprile 2014 - DALLA carretta in mezzo alle onde agli alberghi di Alfero e Balze. L’odissea di cinquanta richiedenti asilo, sbarcati in Sicilia con le ultime ondate di disperati, fa tappa nel comune di Verghereto. Ad accoglierli, giovedì sera, il sindaco Guido Guidi. «Sono arrivati in pullman — commenta il primo cittadino — direttamente dall’aeroporto di Bologna. Li abbiamo alloggiati in due alberghi: a Balze e ad Alfero».

Tra il disagio di alcuni, la curiosità di altri e l’accettazione da parte dei più, il piccolo comune dell’Alto Savio si trova così a vivere la sua prima esperienza di paese che accoglie un numero consistente di rifugiati. «Sono convinto — spiega il sindaco — che i miei concittadini sapranno confrontarsi serenamente con uno dei temi che sta segnando la nostra epoca. Cartelli di protesta? Credo che la voce di uno che protesta non debba offuscare il buon senso umanitario dell’intera comunità».

Intanto i cinquanta immigrati si trovano a vivere un periodo di transizione nell’attesa della nuova partenza. «Chiariamo subito un paio di cose — analizza Guidi—. Il costo della loro permanenza nei due alberghi è a carico del Ministero degli interni e se non avessimo avuto la disponibilità di queste due strutture non avremmo potuto accettare l’incarico». Sono tutti giovani tra i 25 e i 40 anni e il loro status di richiedenti asilo (in quanto perseguitati nei loro paesi d’origine) li rende relativamente liberi di vivere la permanenza in montagna. Non sono clandestini ma richiedenti asilo politico quindi possono uscire liberamente dall’albergo. Rimarranno a Verghereto solo per il tempo necessario al riconoscimento del loro status. «Poi — chiude Guidi —, so che hanno manifestato tutti il sogno di raggiungere le nazioni del nord Europa».
m. s.