Cesena, 24 aprile 2014 - HA TROPPI tatuaggi sul corpo, non può sottoporsi alla risonanza magnetica perché rischierebbe di rimanere ustionata. È successo a una ventiseienne cesenate che si è presentata al reparto di radiologia dell’ospedale Bufalini di Cesena. «Ci sono rimasta male — racconta la ragazza —. Del resto mi avevano detto soltanto che dovevo togliermi gli orecchini e le eventuali collane». E invece a impedire che potesse sottoporsi a una risonanza magnetica all’addome c’era qualcosa che di certo non si può togliere come se fosse un abito: i suoi colorati tatuaggi su una coscia, sulla schiena e in altre parti del corpo.
Sorpresa e preoccupata, la ragazza ha preso atto di una situazione tutt’altro che episodica. Ossia, chi ha sul corpo tatuaggi grandi e colorati rischia, in caso di ricorso alla risonanza magnetica, ustioni gravi oltreché la possibilità concreta che l’esame non serva a nulla poiché i metalli contenuti negli inchiostri con cui si effettuano i tattoo oltre a surriscaldarsi, stimolano immagini falsate. Una soluzione potrebbe ricercarsi in inchiostri senza metalli ma la relativa certificazione è in pratica assai poco attendibile e, comunque, non accettata dai medici poiché non verrebbe rilasciata da personale sanitario ma, al massimo, dal tatuatore che spesso non può garantire il reale contenuto del materiale impiegato per il tatuaggio. Lo stesso problema, tra l’altro, potrebbe insorgere in caso di presenza di cosmetici, come certi ombretti luminescenti che contengono particelle metalliche. La ragazza che è stata costretta a rinunciare alla risonanza, tra l’altro, avrebbe dovuto effettuare un esame su una parte del corpo dove non sono presenti tattoo, ma il problema resta poiché, quando si tratta dell’addome, tutto il corpo viene immerso nel relativo campo magnetico.

«PURTROPPO questo è un problema che sta diventando assai frequente — commenta il dottor Maurizio Mughetti, primario del reparto di Radiologia del Bufalini —. L’incompatibilità tra i campi magnetici della risonanza e gli elementi metallici è un fatto assodato che, prima dell’invasione della moda dei tatuaggi, non costituiva un problema. Da circa un anno e mezzo, tra l’altro, nel nostro reparto è in uso una macchina più sofisticata e attendibile ma anche a un più alto campo magnetico, cosicché il rischio di ustioni gravi per chi porta tatuaggi ampi è molto alto».
Che fare, dunque, se si ha la necessità di effettuare un esame diagnostico come la risonanza quando il corpo è tatuato? «Si può ricorrere alla Tac, la tomografia assiale computerizzata, oppure, come è sempre consigliabile prima di arrivare a questo livello di diagnostica, sottoporsi ad una ecografia».

Elide Giordani