Cesena, 25 giugno 2014 - I manoscritti malatestiani, il corpus lasciato da Novello alla città di Cesena, chiedono aiuto alla modernità — e alle tasche dei cesenati — per frenare l’azione logorante del tempo sulle loro pergamene, le magnifiche miniature, le copertine in pelle, i dorsi usurati dalla consultazione delle pagine. Si tratta dei 343 manoscritti saldati con catene (una caratteristica condivisa con poche altre biblioteche in Europa) ai plutei dell’aula del Nuti, ossia il tesoro di Novello che ha fruttato alla biblioteca l’appellativo di Memoires du Monde dell’Unesco, che trasportano intatta sino a noi una storia che si dipana tra il IX secolo e il XV secolo e tra le cui pagine pare ancora di sentire il graffiare inesausto della penna dei copisti.

Nonostante la cura attenta con cui negli anni il proprietario di questo tesoro, ossia il Comune di Cesena, si è prestato al suo dovere di custode, attualmente c’è almeno un centinaio di manoscritti che ha bisogno di interventi di restauro. E dove battere cassa in tempi di ristrettezze per gli enti pubblici? E’ così che sta partendo, anche se ancora un po’ in sordina, una campagna di raccolta fondi che strappi ad un imperdonabile degrado almeno un terzo di questo inestimabile patrimonio. «Non si tratta di problemi gravi per tutti i manoscritti che abbiamo elencato tra quelli che necessitano di cure — spiega Paola Errani, la bibliotecaria responsabile dei codici antichi — In alcuni casi il problema è minimo. Secondo una stima, effettuata sulla base di precise linee guida d’intervento, ci sono lavori da 300 a 2.500 euro per ciascuno».

«Nel 2010 — prosegue Paola Errani — ho fissato in altrettante schede le caratteristiche di ciascuno del 343 manoscritti segnalando di ciascuno i danni o le necessità. Sin dalle origini, e tra il ‘700 e l’800, oltreché un epoca moderna, alla condizione dei manoscritti della biblioteca di Novello non è stata lesinata la giusta attenzione, animando numerose campagne di restauro di cui si colgono ancora i segni». Nella biblioteca del colto signore di Cesena figuravano le opere (filosofia, scienza, teologia, diritto) caposaldo della sapienza dell’epoca, ricopiate da un manipolo di copisti in latino, greco ed ebraico. il volgare compare solo in un testo. Ci sono anche testi legati alla medicina, ai mestieri e persino al mondo dei cavalli. Caratteristiche che lasciano intendere un interesse al restauro da parte di organizzazioni che operano in settori collaterali ai temi trattati.

Tanto più che, all’interno del codice, una pergamena riporta, per la riconoscenza dei posteri, il nome di chi ha sostenuto il restauro. Fino ad oggi un intervento importante è stato adottato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio, da parte di alcune aziende ed anche di privati cittadini, alcuni dei quali hanno prontamente messo a disposizione fino a 1.500 euro. La cifra totale, comunque, è ancora lontano dall’essere completata. Chi fosse interessato a collaborare con Novello, nella conservazione della sua opera insigne, può ancora mettersi in contatto con la dottoressa Paola Errani. La somma è detraibile dalle tasse.

Elide Giordani