Cesena, assalto ai bancomat. Incastrato dal Dna nell’auto

Identificato un 26enne che prese parte a un assalto di un anno fa

INDAGINI Una pattuglia dei carabinieri

INDAGINI Una pattuglia dei carabinieri

Cesena, 24 marzo 2017 - La traccia del suo Dna sull’auto usata per un assalto a un bancomat ha inchiodato un 26enne di etnia rom. Il giovane, cittadino italiano residente nella zona di Modena, è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Forlì con l’accusa di aver preso parte al tentativo di furto dello sportello automatico della banca Sviluppo-Credito Cooperativo di Calabrina nella notte del 28 febbraio 2016. Nel corso delle indagini è emersa però l’importanza del suo ruolo nell’ambiente criminale: il 26enne è risultato infatti essere il gestore effettivo di oltre duecento auto immatricolate in varie parti d’Italia e utilizzate da diversi clan nomadi.

Le indagini hanno preso le mosse dal colpo fallito da una banda di cinque persone, costrette dall’intervento dei carabinieri ad abbandonare un’auto e camion utilizzato per sradicare il bancomat a Calabrina. Attraverso l’esame del Dna ritrovato sull’auto abbandonata, eseguito dagli esperti del Ris, gli investigatori hanno individuato il 26enne, nullafacente e già gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. Per il giovane, già finito sotto la lente del Nucleo investigativo dell’Arma, il sostituto procuratore Filippo Santangelo ha richiesto al giudice Luisa Del Bianco l’applicazione della custodia cautelare in carcere, eseguita dai carabinieri.

L'auto abbandonata dai malviventi a Cesena è risultata intestata a un 44enne pregiudicato senza fissa dimora, ritenuto in sostanza il prestanome del 26enne, effettivo acquirente della vettura. Ma i carabinieri hanno accertato che il ruolo della ‘testa di legno’ era ben più ampio. Gli investigatori hanno infatti scoperto che il 48enne, attraverso la presentazione di false documentazioni al momento della registrazione al Pra di diverse province, aveva ottenuto la fittizia intestazione di 201 autoveicoli, utilizzate in realtà prevalentemente da individui con precedenti. Il giovane rom e il pregiudicato prestanome sono stati denunciati per le false intestazioni dei veicoli, mentre per tutte le vetture – disseminate in tutta Italia – è scattata l’esecuzione del decreto di sequestro penale.