Cesena, un altro furto al bar Eni sulla Romea. E' il quinto in quattro anni

I titolari: "Ci sentiamo nel mirino: lavoriamo per riparare i danni"

Cesena, un altro furto al bar Eni sulla Romea. E' il quinto in quattro anni

Cesena, un altro furto al bar Eni sulla Romea. E' il quinto in quattro anni

Cesena, 22 giugno 2017 - Rabbia e senso di impotenza a livello esponenziale, sono questi i sentimenti della titolare del bar Eni in via Romea 1498 situato nell’omonima stazione di servizio. In quattro anni di attività il locale gestito da Monica Vittori (aiutata dal marito Stefano) è stato preso di mira ben cinque volte. Il comune denominatore è sempre quello: magri bottini ma tanti danni. Lo squallido copione si è ripetuto ieri notte verso l’1,30 quando ignoti hanno colpito con quella che ormai sta diventando la dinamica più consolidata ed efficace. Una ‘spaccata’ per infrangere la vetrata principale del bar, poi hanno sottratto il cassetto della cassa, scarso il bottino circa 200 euro.

«Proprio così – spiegano amareggiati i titolari –, chi ha colpito ha afferrato uno sgabello di ferro e ha spaccato la vetrata principale. Infatti in precedenza i ladri avevano provato contro la porta d’ingresso come in altre occasioni, ma nulla di fatto. Sì, sono più i danni di quello che hanno portato via, ossia pochi spiccioli. E’ la quinta volta che veniamo derubati in quattro anni, non ne possiamo più. Sono già venuti i carabinieri, abbiamo spiegato tutto a loro. Ormai si lavora per niente o quasi. Già sono tempi duri, questi furti a ripetizione ci mettono in ginocchio. Noi come tanti colleghi». I ladri hanno agito a tutto sprint. Sapevano benissimo che sarebbe entrato in funzione l’allarme. In passato eravamo stati colpiti sempre in modo simile; solo nella prima ‘visita’ avevano rubato anche una slot machine. Ieri notte cercavano esclusivamente denaro, infatti non hanno degnato di attenzione tutto il resto. Ma di contanti ne lasciamo pochi».

Poi si manifesta un senso di frustrazione sempre più evidente e legittimo: «Mia moglie è stanca, non ne può più di andare avanti così, puntualmente nel mirino dei ladri e senza potere fare nulla – insiste il marito –. Io ho un’altra occupazione e l’aiuto appena sono libero ma lei è sempre qui, ore su ore. Viene voglia di mollare tutto, ormai si lavora per pagare i danni dei furti. No, non è vita».