Gatteo Mare, bestemmie alla processione. La preghiera riparatrice è su Facebook

Don Mirco Bianchi: "Il social network è uno dei maggiori canali di comunicazione mondiale. Perciò ha iniziato a diffondere la mia preghiera personale lì"

Don Mirco Bianchi

Don Mirco Bianchi

Cesena, 17 agosto 2017 - Più internet che altare. Sembra la strada che da un po’ di tempo stia percorrendo don Mirco Bianchi il parroco 43enne che dal 2013 guida la parrocchia di Villamarina-Gatteo Mare. L’ultima è la preghiera riparatrice alle bestemmie di due giovani urlate quando c’era la processione la mattina di Ferragosto durante il tragitto dalle chiese di Gatteo Mare a Villamarina, pubblicata in diretta e visionata fino a oggi da tremila persone.

Per riparare alle bestemmie alla Madonna non era meglio una messa o un rosario in chiesa?

«Alla fine della messa abbiamo recitato una Ave Maria come riparazione di questo gesto. In chiesa quindi è stata fatta una preghiera. Io ho parlato personalmente con quei ragazzi, ma non entro in merito».

Perché allora ha pubblicato il video riparatore verso la Madonna?

«Tempo fa Papa Francesco, parlando delle libertà delle persone, disse che se uno offende la mamma, si può aspettare anche un pugno. Io non voglio fare a pugni con questi ragazzi, ma, appunto perché voglio loro bene, ho creduto opportuno riparare con una preghiera consacratoria diffusa via internet. Se si guarda bene il video nelle mie parole non c’è odio, ma dolore».

Rosario a mezzanotte e preghiera di mezzogiorno su Facebook, messaggi e dichiarazioni sui social. Perché si affida tanto a internet?

«Per varie ragioni. Innanzitutto oggi Facebook è uno dei maggiori canali di comunicazione mondiale. Perciò ha iniziato a diffondere la mia preghiera personale che io faccio giornalmente e che a mezzanotte viene condivisa con altri. Ci sono momenti di preghiera e altri di giudizi culturali».

Un prete non dovrebbe stare sull’altare?

«Sì. Io sto sull’altare e anche nel confessionale. Poi diffondo le preghiere sui social in tutto il mondo».

Quale risultato positivo le ha portato internet con tutte queste preghiere?

«La preghiera personale è diventata anche un servizio per altri e solamente in questo primo scorcio del mese di agosto le mie preghiere hanno già superato le centomila visualizzazioni».

Chi la segue maggiormente?

«Non c’è un’età definita. Mi inviano messaggi soprattutto adulti, ma anche giovani e anziani».

I fedeli e i vertici della diocesi approvano questa sua scelta di affidare le preghiere al popolo di internet?

«Non ho riscontrato dissensi».

Intenzionato a continuare?

«Certo. Nella serenità e nella dedizione a Cristo e nella chiesa».

L’ultimo tweet don Mirco Bianchi l’ha inviato a Laura Boldrini Presidente della Camera dei Deputati che ha detto che «La violenza degli insulti non può restare impunita». Lui le ha scritto «A parte che sono anni che ricevo insulti e perdono, basta insulti ai cristiani».