Cesena, una bolletta da due milioni per il municipio

Dopo la causa persa per ‘I Gessi’ arriverà la rata del risarcimento alla ‘Parcheggi spa’

Un parcheggio a pagamento (foto Ravaglia)

Un parcheggio a pagamento (foto Ravaglia)

Cesena, 22 febbraio 2018 - Il 2018 sarà un anno particolarmente pesante per le casse del Comune di Cesena sul fronte dei pagamenti da effettuare per effetto di vertenze giudiziarie. Infatti non c’è solo il milione di euro (per l’esattezza 1,166 milioni) versato pochi giorni fa alla società Al Monte per la vicenda del ristorante I Gessi, chiuso nel 2009 perché privo di agibilità e con l’autorizzazione scaduta per la veranda, ma anche 950mila euro da versare alla Parcheggi spa per una delle rate triennali relativa alla transazione per il mancato completamento del Piano urbano parcheggi. Sarà quindi superiore ai due milioni la somma che il Comune di Cesena dovrà sborsare nel 2018 in seguito a vertenze giudiziarie.

La causa persa dal Comune per il ristorante I Gessi è storia recente e probabilmente avrà seguiti in più direzioni, mentre quella con la Parcheggi spa risale a 14 anni fa: nel 2004, infatti, tra la società che fa capo alla famiglia Trevisani e l’Amministrazione comunale fu raggiunto un accordo stragiudiziale che mise fine a una causa davanti al Tribunale Amministrativo regionale.

La vicenda della Parcheggi spa è piuttosto complicata: iniziò nel 1989, quando il Comune decise di attuare il Piano Urbano Parcheggi (Pup) usufruendo delle agevolazioni della Legge Tonioli, e l’anno dopo ne affidò la realizzazione alla Parcheggi spa in cambio della gestione della sosta a pagamento per 50 anni. Per molteplici motivi, però, il Pup naufragò: furono realizzati solo sei dei dieci interventi previsti (Piazza Caduti delle Forze di Polizia - Caps, Ex Essicatoio Martini, Ex Arrigoni, Barriera Cavour, Osservanza e Piazza Fabbri), mentre gli altri quattro rimasero sulla carta: Foro Annonario, Lugaresi, Piazza della Libertà e Piazza Isei.

La Parcheggi (società per azioni che allora era controllata al 99,9% dalla società a responsabilità limitata Sofitre, a sua volta controllata al 51% dalla Ifit, un’altra società a responsabilità limitata le cui quote fanno capo ad alcuni membri della famiglia Trevisani), fece ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per ottenere un risarcimento, ma la causa si fermò prima della sentenza: nel 2004 ci fu un accordo stragiudiziale che pose fine alla controversia.

Per la rinuncia della Parcheggi spa alla realizzazione del Piano urbano parcheggi e alla gestione della sosta a pagamento fino al 2040, fu previsto che l’Atr, l’agenzia provinciale per la mobilità (controllata interamente dagli enti pubblici) alla quale il Comune aveva ‘girato’ la gestione della sosta a pagamento, versi fino al 2023 alla Parcheggi spa un canone annuo che dagli iniziali 600mila euro è lievitato fino a 725mila euro a titolo di affitto di ramo d’azienda. A questa cifra bisogna aggiungere il 15 per cento dei ricavi dai parcheggi e 20mila euro all’anno per gestione tessere, sorveglianza e manutenzione dei ‘silos’ meccanizzati.

A carico del Comune furono poi stabiliti sette milioni di euro da corrispondere alla Parcheggi spa in rate triennali di importo crescente, partendo da 400mila euro nel 2006. La rata in scadenza quest’anno è di 950mila euro, la stessa somma che dovrà essere pagata nel 2021, mentre quella finale del 2023 sarà di 2,5 milioni. In totale la somma da versare alla società Parcheggi nell’arco di vent’anni si aggira sui 23 milioni di euro.