Cesena, cantiere di piazza della Libertà. Nuovi reperti in corso Garibaldi

Il sindaco: "Potrebbero venir fuori resti di valore, la strada era ‘il sedile’ dell’antica via Emilia"

Il cantiere procede in piazza della Libertà e corso Garibaldi, dove sono stati scoperti reperti

Il cantiere procede in piazza della Libertà e corso Garibaldi, dove sono stati scoperti reperti

Cesena, 6 aprile 2017 – Cosa sta riemergendo dai sondaggi archeologici in via di effettuazione in corso Garibaldi, nel tratto parallelo a piazza della Libertà e porticato dell’Oir, ‘cantierizzato’ da due settimane nel contesto del progetto di riqualificazione di piazza della Libertà? I lavori paiono procedere celermente: è stata smantellata la pavimentazione in porfido, e nel giro di pochi giorni partiranno i lavori per i sottoservizi. Anche in questo caso, come è già avvenuto per la piazza, a controllare le attività di scavo sono gli archeologi incaricati dalla Soprintendenza.

I commercianti e i residenti della zona temono che eventuali ritrovamenti eccellenti possano rallentare se non bloccare le operazioni. Scenario possibile? «Non stanno riaffiorando reperti imprevisti – informa l’assessore ai lavori pubblici Maura Miserocchi – bensì in naturale e prevista continuità con gli affioramenti avvenuti in piazza: d’altronde edifici erano gli stessi. Dopo che la ditta incaricata dei lavori del nuovo manto ha scoperchiato i sampietrini del corso, è entrata in funzione l’impresa incaricata di effettuare i sondaggi archeologici come è avvenuto per la piazza a partire da ottobre 2015, affiancata da incaricati della Sovrintendenza che fotografano e catalogano. Tutto sta procedendo secondo i piani prestabiliti, con solerzia degli operai e massima cura da parte della Sovrintendenza, coem deve essere».

I resti demolitivi dell’ospedale di San Tobia e del complesso monastico del Carmine affiorati durante gli scavi nella piazza come è noto non sono stati lasciati a vista, perché sarebbero andati incontro a un inesorabile processo di deterioramento. «Per ora non ci sono ritrovamenti rilevanti – conferma anche il sindaco Lucchi – ma non vanno esclusi, anche perché quello è il sedile della via Emilia antica».