Caso Teverini, ‘Chi l’ha visto?’: "Le indagini vanno riaperte"

Secondo la trasmissione di Rai 3 il corpo di Manuela Teverini potrebbe trovarsi nei dintorni

Costante Alessandri mentre viene scortato dalle forze dell’ordine (foto Ravaglia)

Costante Alessandri mentre viene scortato dalle forze dell’ordine (foto Ravaglia)

Cesena, 6 ottobre 2016 - Si andrebbe verso una riapertura delle indagini sul caso della scomparsa di Manuela Teverini. La novità, che sarebbe clamorosa dopo 13 anni di stop alle ricerche, è stata annunciata ieri in tarda serata durante la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’. Secondo la nota trasmissione televisiva, infatti, la procura starebbe seriamente valutando di riaprire le indagini dopo le richieste della figlia Lisa, che all’epoca dei fatti aveva 4 anni e oggi ne ha 20. Sotto osservazione ci sarebbe una visita, effettuata proprio il giorno della scomparsa della Teverini, del marito Costante Alessandri alla casa in costruzione del fratello Franco, ad appena 300 metri di distanza dalla abitazione della coppia. Lì gli inquirenti non hanno mai fatto cercare il corpo della donna. A destare qualche sospetto sarebbe quindi questa visita di due ore (dalle 17 alle 19) alla casa in ristrutturazione, dove Costante si sarebbe trattenuto per verificare l’avanzamento dei lavori.

Il mistero iniziò la notte tra il 5 e il 6 aprile del 2000; Manuela Teverini (36 anni) si dissolse nel nulla dalla casa di Capannaguzzo dove viveva con il marito Costante Alessandri (i due si stavano separando) e la figlioletta Lisa di quattro anni, il perno della sua vita.

La sua auto, una Punto Blu, venne trovata abbandonata nella zona della stazione dal fratello poche ore dopo. L’unico indagato è stato il marito Costante Alessandri che due anni e mezzo dopo, il 27 dicembre 2002, venne arrestato per omicidio e occultamento di cadavere e rimase in carcere a Forlì quasi un mese. Infatti parlando al telefono con una prostituta che frequentava si era vantato dell’assassinio della moglie. Ma davanti alla polizia ritrattò tutto, sostenendo che si era comportato così solo per provocare gli inquirenti sapendo benissimo di essere intercettato.

Così per giorni la polizia mise sottosopra il vasto terreno attorno alla casa di Capannaguzzo cercando il cadavere di Manuela. Ricordiamo che la dichiarazione di morte presunta è stata effettuata invece dal tribunale il 5 novembre scorso. A Capannaguzzo imperversarono quindi le ruspe e vennero utilizzati anche sofisticati mezzi tecnologici come il metal detector. Ma l’idea degli investigatori che in quella zona fosse sepolto il corpo della donna svanì, infatti non emerse nulla di concreto. Così Costante Alessandri venne scarcerato e l’inchiesta fu poi archiviata e mai riaperta: fino a ora. Il marito tornando a quella notte ha sempre dichiarato agli inquirenti che lui si addormentò insieme alla figlioletta e alla mattina quando si svegliò la moglie non c’era più.

La famiglia Teverini comunque, con in prima fila le sorelle e da qualche tempo anche la figlia di Manuela (Lisa) ora ventenne, non ha mai mollato e ha sempre chiesto la verità e che venissero riprese le indagini. Non ha mai potuto credere che quella donna che tanto amava sua figlia sia sparita volontariamente. Puntualmente a ogni anniversario della scomparsa pubblicamente in una accorata lettera i familiari chiedevano giustizia e verità, che il caso fosse riaperto e ‘chi le ha fatto del male almeno oggi senta la paura e non possa pensare di essersi liberato dalle proprie colpe e dalla giustizia’.