Confcommercio, Marino Pieri nuovo presidente provinciale dei dettaglianti

I piccoli negozi di alimentari chiedono maggiori tutele contro la deregolamentazione delle aperture festive

Marino Pieri

Marino Pieri

Cesena, 20 ottobre 2016 – Marino Pieri, 55 anni, titolare di un piccolo supermercato a Sala di Cesenatico, è il nuovo presidente della Fida Confcommercio provinciale di Forlì-Cesena. «Il sindacato opererà ora in una logica unitaria concertata e unitaria nel territorio provinciale - osserva il presidente - e crescerà la nostra forza di rappresentanza nei confronti di una categoria storica della rete distributiva. Confcommercio cesenate ha da poco celebrato il 70° di attività e inegozi di generi alimentari furono dei pilastri nel primo dopoguerra attorno a cui si sviluppò la crescita economica e sociale».

Confcommercio rileva in una nota che i piccoli negozi dei dettaglianti alimentari cesenati resistono attenti al rapporto fiduciario con i clienti, al servizio di qualità e al presidio sociale nel territorio, ma chiedono maggiori tutele. Avvicinandosi il periodo delle feste natalizie e, con esse, il rischio concreto di trovare i supermercati aperti perfino nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, Fida cesenate invita a riprendere in mano il disegno di legge, fermo da mesi in Commissione al Senato, sulle chiusure festive negli esercizi commerciali.

«Non si tratta – spiega il presidente Fida cesenate Marino Pieri – di una questione soltanto di carattere morale, perché il tempo da dedicare alla famiglia è comunque sacrosanto, non solo per i lavoratori dipendenti ma anche per gli imprenditori. Si tratta ugualmente di una questione di carattere economico, perché la deregolamentazione delle aperture festive ha portato solo all’impoverimento del tessuto commerciale: non ha fatto crescere i fatturati ma soltanto spostato quote di mercato verso la grande distribuzione». «Noi di Fida – conclude – rimarchiamo il valore della pluralità distributiva e lo vogliamo difendere convinti che sia un bene per la collettività. Per questo riteniamo indispensabile eliminare la disparità insita nelle aperture commerciali 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno».