Influenza, cresce l'epidemia. Già colpiti migliaia di cesenati

Ma l’Ausl rassicura: "Situazione sotto controllo al pronto soccorso"

CAUTELA I medici invitano a non sottovalutare  i sintomi dell’influenza, anche se quest’anno  la forma non è particolarmente preoccupante

CAUTELA I medici invitano a non sottovalutare i sintomi dell’influenza, anche se quest’anno la forma non è particolarmente preoccupante

Cesena, 4 gennaio 2018 - E' arrivata? Sì, è già qui e, dice il sistema italiano di sorveglianza InfluNet coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con il sostegno del Ministero della Salute, ci starà fino ad aprile. L’ospite indesiderato si chiama influenza e arriva puntuale a guastare le feste tra fine ed inizio dell’anno. La nostra regione in questo momento è tra le più colpite, con un livello di incidenza pari o superiore a sette casi ogni mille assistiti, che vuol dire oltre 50 mila persone che, dall’ultima settimana dell’anno (in Italia tra 800 mila), si stanno arrabattando tra febbre, tosse e diarrea. E la nostra città non si differenzia dal trend regionale.

Secondo l’Ausl Romagna, nella settimana tra il 18 e il 24 dicembre si sono ammalate 8.600 persone (dato Romagna) mentre sono state circa 3 mila quelle che hanno contratto l’influenza tra Forlì e Cesena.

"Quello che posso testimoniare in questo momento - afferma il dottor Vincenzo Meravigli, medico di base e sentinella per la segnalazione al sistema InfluNet dei casi di influenza nella nostra città - è che la diffusione si sta espandendo in maniera molto accentuata e rapida benché il numero dei casi appaia più o meno quello dell’anno passato. L’anno scorso il picco è stato raggiunto più lentamente. C’è poca differenza però in merito ai sintomi, che sono quelli classici dell’influenza che tutti conosciamo".

Influenza, ecco come prevenirla

La classica epidemia, insomma, che genera il giusto allarme considerato che è proprio la sindrome influenzale a generare la più alta mortalità al mondo, soprattutto tra gli over 65 non vaccinati. In città le strutture sanitarie, tuttavia, non hanno registrato ricoveri d’urgenza dovuti all’influenza e l’Ausl rassicura sull’afflusso al pronto soccorso: nessuna ressa.

"Anche perché - dice la dottoressa Marina Amadori della direzione ospedaliera del Bufalini - il picco vero alle nostre strutture non è ancora arrivato". A far impennare i livelli di incidenza è stata fino ad ora la fascia dei bambini al di sotto dei 5 anni. "Ciò succede perché i bambini sotto a quell’età - dice la dottoressa Giuseppina Mingozzi, pediatra di base - non hanno ancora acquisito l’immunità. I bimbi più grandi e gli adulti invece, avendo già avuto l’influenza, il cui ceppo ogni anno cambia di poco, sono meno esposti poiché l’immunità dell’anno precedente copre in parte anche quello dell’anno successivo. Infine, contrariamente agli adulti, a meno che non si tratti di bambini a rischio, è meglio non vaccinare. Anche l’influenza, peraltro, serve per rafforzare il sistema immunitario".

"Non abbiamo ancora registrato quest’anno casi particolari - aggiunge la dottoressa Mingozzi - ci sono le solite affezioni mucocatarrali che, però, non vanno confuse con il virus dell’influenza. Il compito del pediatra è quello di prescrivere meno antibiotici possibile e la diagnosi nei bambini va particolarmente mirata. Il picco dell’influenza, tuttavia, lo attendiamo per metà febbraio: ora vediamo tre o quattro bambini al giorno, fra qualche settimana ne arriveranno fino a 40».

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IL SERVIZIO Materno Infantile dell’Asl, che possiede gli elenchi dei bambini inseriti nelle fasce di rischio - ossia piccoli affetti da diabete, problemi cardiovascolari e respiratori, asma curata con cortisonici - li chiama ad uno ad uno per informare i genitori della possibilità del vaccino, e i genitori non esitano a sottoporli alla vaccinazione. «I bambini sotto ai 5 anni - puntualizza il dottor Giancarlo Cerasoli, pediatra di base - sono a rischio di bronchiolite e alcuni virus influenzali possono scendere fino ai polmoni. Fortunatamente quest’anno non si segnalano complicanze preoccupanti».