Strappati gli addobbi di Natale. L'appello dei negozianti

Vandalismi in centro. "Siamo abbandonati, persone moleste entrano nei nostri locali"

Una delle titolari dell’erboristeria mostra la vetrina sistemata

Una delle titolari dell’erboristeria mostra la vetrina sistemata

Cesena, 10 dicembre 2016 - Magari volevano addobbarsi gratis l’albero di Natale di casa. O semplicemente, dopo qualche bicchiere di troppo, avevano voglia di lasciare il segno del loro passaggio tra le vie del centro storico. Il risultato è stato comunque lo stesso: ieri mattina alcuni commercianti di corso Mazzini, recandosi al lavoro hanno trovato le loro decorazioni natalizie sradicate dagli infissi e abbandonate a terra.

«E’ stato frustrante – commentano dall’Erboristeria del Duomo – anche perché quegli addobbi li avevamo realizzati da poco, spendendo circa duecento euro. Fortunatamente siamo riusciti a rimettere tutto a posto contenendo i costi, ma questo non cancella l’amarezza nel vedere con quanta facilità l’impegno e gli investimenti di un operatore commerciale possono essere vanificati».

Appena scoperto il danneggiamento, le esercenti si sono immediatamente attivate per rimettere tutto in ordine, contattando anche un elettricista in grado di verificare l’operatività dell’impianto. L’addobbo è infatti costituito da una lunga striscia tematizzata in modo da evocare i rami di un abete e in mezzo alla quale è stato fatto correre un filo di luci intermittenti: «Facciamo del nostro meglio per rendere accattivante il cuore della città – sospirano – ma il nostro impegno purtroppo non basta. L’atto vandalico della notte scorsa non è purtroppo un caso isolato: sempre più spesso siamo costretti a chiamare le forze dell’ordine per segnalare la presenza di visitatori molesti o in stato alterazione, che entrano in negozio anche in tono minaccioso chiedendo spiccioli o piccoli regali».

L’introduzione dell’impianto di videosorveglianza potrebbe dare una mano a risolvere o quanto meno ad arginare il problema, consentendo alle forze dell’ordine di riconoscere i visitatori sgraditi anche quando non riescono a coglierli in fragrante, ma la sensazione è che gli occhi elettronici da soli non bastano.

«Le cose sono cambiate rispetto al passato anche recente di questa città. Ora, in aggiunta al periodo economico non certo facile, dobbiamo fare i conti con disagi e rischi che fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile immaginare. Una volta ci hanno rubato la ciotola che teniamo all’esterno e nella quale versiamo l’acqua per dissetare i cani di passaggio e pure il nostro zerbino è finito nel mirino. Dopo il tramonto poi, col diminuire delle persone a passeggio sotto i portici, aumenta il senso di insicurezza di chi sotto a quei portici ci lavora o ci vive. Non vogliamo sentirci abbandonati».