Cesena, sale vietate a neofascisti e omofobi. Il Crocevia: "Penalizza anche noi"

‘Crocevia’ preoccupata per manifestazioni come le Sentinelle in piedi

Tommaso Marcatelli, presidente del quartiere Centro Urbano

Tommaso Marcatelli, presidente del quartiere Centro Urbano

Cesena, 15 ottobre 2017 - Nuove polemiche dopo la proposta della giunta, approvata in consiglio, di vietare sale e luoghi pubblici ad associazioni neofasciste, xenofobe e omofobe. IIn certi ambienti cattolici si è diffuso un ampio malcontento. L’associazione di ispirazione cattolica ‘Il Crocevia’ la reputa un’operazione che, in nome dell’antifascismo, finisce per essere, detto senzi mezzi termini, «un fascismo di segno opposto».

L’odg – affermano Tommaso Marcatelli (Libera Cesena), presidente del quartiere Centro Urbano e Stefano Spinelli, consigliere comunale di Libera Cesena, che parlano a nome di Crocevia – è stato pensato come reazione al gruppo di Forza Nuova che organizzò il famoso ‘funerale’, in occasione della prima unione civile a Cesena. Ma così come è strutturato si tratta di un intervento ideologico e illiberale che incide sulle libertà fondamentali di libera associazione, libera manifestazione e di libertà di pensiero».

Secondo il Crocevia non è questa la strada da percorrere. «Occorre vincere la battaglia delle idee con la persuasione, difendendo il diritto di tutti ad esprimersi. E non con la forza. Siamo molto più preoccupati dall’idea di un pubblico potere che limita la libertà di espressione che da un ‘provocatore’ che parla in piazza».

«Nessuno – proseguono i portavoce del Crocevia – sa quali caratteristiche deve avere una manifestazione per essere definita fascista, omofoba o xenofoba ed essere quindi vietata, e se lo decide chi detiene il potere, ci si sposta dal potere della legge a quello dell’ideologia». Il Crocevia è preoccupata in particolare per il divieto a chi viene ritenuto omofobo. «Da un consigliere comunale sono stati definiti come ‘gruppo consigliare ad alto contenuto omofobico’ coloro che manifestano per ribadire la differenza maschile-femminile e il fatto che ciascun bambino ha diritto ad avere un babbo e una mamma. La mostra sulla libertà religiosa a rischio, aperta in questi giorni a palazzo Ghini, insegna che la limitazione della libertà religiosa nei paesi occidentali inizia stabilendo confini alla libertà di parola, fondamento di tutte le libertà».

Ed ecco la stilettata finale di Marcatelli e Spinelli. «L’antifascismo che questa delibera ostenta trova la sua consistenza nell’essere l’opposto del fascismo, e cioè nel dover consentire a tutti la libertà di parola; vietando la libera espressione di pensiero e di manifestazione invece corre il rischio di trasformarsi in un fascismo di segno opposto».