Cesena, 17 agosto 2017 - E’ fuorilegge da almeno cinque anni il Palio dei somari di Alfero, bloccato in extremis domenica scorsa. E’ quanto certifica una lettera del Dipartimento di sanità pubblica-unità operativa sanità animale dell’Ausl Romagna recapitata il 31 luglio scorso ai sindaci di Verghereto e Mercato saraceno e ai presidenti delle Pro Loco dei due paesi dove si svolgono analoghe manifestazioni. Le gare con equidi (quindi cavalli e somari) fuori dagli impianti autorizzati sono regolati infatti da un’ordinanza ministeriale del 2011 che prevede in sostanza requisiti di sicurezza per gli animali e il pubblico certificati da una relazione tecnica approvata dalla commissione di vigilanza e da un veterinario dell’Ausl. Una relazione che l’azienda sanitaria non ha mai ricevuto. Un’inadempienza sconcertante da parte degli organizzatori. Tanto che il dirigente dell’Ausl Rodigno Usberti ha avvisato preventivamente amministratori e organizzatori della manifestazione sottolineando alla fine della nota che «gli accadimenti dello scorso anno hanno portato all’apertura di fascicoli da parte della magistratura per sollecitazione di alcune organizzazioni animaliste».
Pressapochismo e ignoranza delle norme che regolano questa tipologia di eventi (che altrove si tengono regolarmente e con le previste autorizzazioni) hanno dunque portato al clamoroso annullamento del Palio dei somari.
Ma, nella sostanza, cosa avrebbero dovuto fare gli organizzatori della corsa, a parte osservare le procedure di legge? Dall’Ausl si fa riferimento a misure di protezione del pubblico e di delimitazione del percorso seguite in analoghe manifestazioni di altre parti d’Italia: transenne (non semplici balle di fieno) e distanze di sicurezza tra animali in gara e pubblico per evitare incidenti in seguito a cadute. Le tradizioni e la storia possono quindi coesistere con la sicurezza e il rispetto della normativa.