Gatteo, il parroco spopola su Facebook. "Chiese vuote, cerco i fedeli in rete"

Il sacerdote romagnolo don Mirco Bianchi recita il rosario sul web: "Prego col mondo"

Don Mirco Bianchi, 43 anni, parroco di Villamarina e Gatteo Mare (Cesena), al computer

Don Mirco Bianchi, 43 anni, parroco di Villamarina e Gatteo Mare (Cesena), al computer

Gatteo (Forlì-Cesena), 1 novembre - Facebook ha bloccato diverse volte negli ultimi giorni il profilo di don Mirco Bianchi, parroco di Villamarina e Gatteo Mare (Forlì-Cesena). Il motivo? Eccesso di condivisioni. Il prete ha fatto un ‘boom’ di visualizzazioni con la sua iniziativa di recitare in diretta il rosario a mezzanotte e mezzogiorno. La preghiera online ha raccolto tantissime adesioni ma ha scatenato anche contestazioni da parte di anticlericali e estremisti islamici. L’attivismo online per il prete romagnolo non è certo una novità. Recentemente don Mirco si è messo in luce per altre iniziative come l’apertura continuata, 24 ore al giorno, della sua chiesa, la messa sul maxischermo e la processione di Ferragosto all’alba.

Per don Mirco Bianchi, il 43enne vulcanico parroco di Villamarina e Gatteo Mare, in provincia di Forlì-Cesena, l’evangelizzazione non conosce confini. La nuova frontiera di internet, indicata da papa Francesco, lui l’ha varcata da tempo con un’assidua presenza su Facebook e il rosario in diretta a mezzanotte e a mezzogiorno. Don Mirco, perché nella sua missione di prete si affida tanto alla rete?  «Per due ragioni. Innanzitutto oggi Facebook è uno dei maggiori canali di comunicazione mondiale. Poi è uno dei canali di comunicazione del pensiero dominante contrario alla fede cattolica».  

Un prete non dovrebbe stare sull’altare?  «Sì. Io sto sull’altare e anche nel confessionale. Poi diffondo le preghiere sui social in tutto il mondo». Si rivolge alla rete perché le chiese sono vuote? «Internet è una sfida per ciascuno di noi. Ma io faccio anche tante attività in parrocchia e nella società». Cosa pensano i suoi parrocchiani del suo attivismo online?  «Un piccolo gruppo puntualmente dall’8 luglio scorso ogni notte guida con me il rosario. Tanti altri ascoltano da casa. Non mi sono giunti giudizi negativi o rilevanti». E gli altri preti? «Quando mi vedono mi dicono tutti che sanno che prego a mezzanotte». Ha incontrato problemi in questa opera di evangelizzazione sul web? «In realtà da un po’ di tempo pregare in internet non è più così semplice perché non mi viene data la possibilità di condividere il rosario come prima. Facebook ha bloccato diverse volte il mio profilo per avere condiviso troppo e troppo velocemente. Infine ho scoperto che negli ultimi giorni Facebook cancella le mie condivisioni». Eppure il suo rosario in cento giorni ha avuto un milione di visualizzazioni. «Il 13 ottobre c’è stata la svolta. Per la prima volta ho deciso la diretta mondiale simultanea del rosario, permettendo a ogni utente di potere recitare in diretta e non in differita il rosario o le preghiere cristiane. Da quel momento sono iniziati i problemi con Facebook e non solo». In questa sua attività ha ricevuto qualche contestazione? «Non sto passando inosservato, anche se non era mio desiderio. Lo dimostrano i numerosi interventi in diretta degli estremisti islamici, dei satanisti e degli anticlericali». Cosa fanno?  «I satanisti e gli anticlericali disturbano la preghiera, cercano la provocazione e offendono i santi. Gli islamici minacciano».  Ha paura?  «Non ho paura per me, ma per chi mi sta vicino».  I vertici della diocesi approvano questa sua scelta di affidare le preghiere al popolo di internet?  «Non ho riscontrato dissensi».  E’ intenzionato a continuare? «Io sì, nella serenità e nella dedizione a Cristo e nella chiesa».