Rifiuti, aumenti fino al 7%

Decisi dall’ente regionale. Il sindaco Bulbi non li applica

Cassonetti dei rifiuti

Cassonetti dei rifiuti

Cesena, 26 marzo 2017 - Scatta un’ondata di aumenti in tutti i comuni del cesenate sulla tariffa dei rifiuti, ma c’è chi si rivolta contro i decisori degli incrementi che i comuni del Cesenate, come quelli provinciali e di tutta la Regione, dovranno approvare con delibera di giunta la settimana entrante, entro il 31 marzo. A decretare l’incremento delle tariffe dal 2012 è Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti) dove si decidono le tariffe da applicare in tutta la Regione e di cui fanno parte i rappresentanti dei nove organismo provinciali, ha deliberato le nuove tariffe che ora debbono essere ratificate dalle giunte comunali, ma c’è chi chi s ribella e annuncia che non li applicherà, come il Comune di Roncofreddo, pronto a fare ricorso.

Ma vediamo subito gli incrementi decisi, premesso che essi, in base alla delibera di Atersir regionale, non possono essere superiore al 5%, percentuale. il quale che però verrà superato in vari comuni tenendo conto di altre voci accessorie.

I Comuni che si ritrovano un incremento minore del 5% della tariffa sono Montiano (2,38) Cesenatico (più 2,76), Cesena (più 3,98). Ecco gli altri aumenti: Bagno di Romagna 5,17; Borghi 6,72; Gambettola 5,82; Gatteo 5,88; Longiano 6,61; Mercato Saraceno 6,36; Roncofreddo 6,31; San Mauro Pascoli 5,20; Sarsina 5,99%; Savignano sul Rubicone 6,52; Sogliano 5,05 e Verghereto 4,28.

In sede di Atersir provinciale di Forlì-Cesena, di cui è coordinatore Nevio Zaccarelli, che ha ereditato l’incarico dal vicesindaco del comune di Cesena Carlo Battistini, nell’ultima seduta i comuni provinciali presenti hanno votato a favore della proposta di procedere alla rimodulazione della tariffa indistintamente in tutti i Comuni, applicando l’indice Foi, una sorta di Istat, mentre solo Cesena e Cesenatico hanno votato a favore della proposta di aumenti diversi in ogni Comune decisi da Atersir.

Questa la scelta di Atersir regionale, con il solo parere negativo della provincia di Forlì-Cesena, rappresentata nell’ente da Francesca Lucchi, assessore del comune di Cesena. Ma il sindaco di Roncofreddo Massimo Bulbi annuncia che non si adeguerà alla determinazione di Atersir. «Il mio Comune si ritrova da deliberare un aumento del 6,31% – afferma Bulbi – nonostante l’impegno attuato per la raccolta differenziata, l’eliminazione dei cassonetti e il non incremento dei rifiuti. Non faremo così e applicheremo semplicemente l’adeguamento Foi alle tariffe dell’anno scorso presentando ricorso contro un provvedimento iniquo, perché che introduce il conguaglio non previsto dal precedente contratto col gestore Hera ancora in vigore visto che siamo in deroga. Inoltre Hera prevede un aumento di costi sulla base di dati sulla produzione dei rifiuti che non risultano chiari e convincenti».

«Purtroppo l’allontontamento del centro decisionale da Forlì – aggiunge Bulbi, che in passato è stato presidente di Ato, l’agenzia provinciale che determinava le tariffe prima di Atersir – Bologna sta provocando penalizzazioni notevoli alle nostre comunità. L’anno scorso la tariffa fu addirittura diminuita e ora dovremmo aumentarla del 6,31%: ma in base a cosa?».