Cesena, scuole superiori. Il vertice per i licei

Il consiglio d’istituto del Monti contrario al trasloco dal Cubo

L’aula tecnologica del liceo classico ‘Monti’ (Luca Ravaglia)

L’aula tecnologica del liceo classico ‘Monti’ (Luca Ravaglia)

Cesena, 27 febbraio 2017 - Edilizia scolastica alle superiori cesenati, ultimo atto. Anzi, ultimo round, visto il clima di tensione nelle scuole interessate al riassetto. Per oggi alle 16.30 il consigliere provinciale responsabile dell’edilizia scolastica nelle scuole superiori cesenati Monica Rossi (sindaco di Mercato Saraceno, indipendente del Pd, insegnante di Economia all’istituto Serra) ha convocato i dirigenti scolastici dei tre licei linguistico, classico e scientifico nella sede cesenate della Provincia in viale Bovio. Oggetto dell’incontro: la comunicazione dell’esito dell’esame effettuato venerdì scorso dal consiglio scolastico provinciale sulla proposta avanzata dal consiglio d’istituto del liceo classico Monti, di non spostare sue classi dal Cubo ai locali del liceo Scientifico per fare spazio al liceo linguistico.

«La proposta del liceo classico - spiega Monica Rossi - ci è pervenuta dopo la delibera assunta dal consiglio provinciale sul riassetto dell’edilizia scolastica, prima della quale avemmo il consenso del Monti alla nostra proposta poi approvata. Successivamente il consiglio di istituto del classico si è espresso diversamente e chiedendo di rimanere per intero al Cubo insieme a un numero minore di classi dell’Alpi. Oggi comunicherà la nostra decisione. Posso solo anticipare che la Provincia ha in capo la delega della edilizia scolastica e intende onorarla assolvendo fino in fondo ai propri compiti decisionali. I principi chiave del riassetto sono due: rispondere ai disagi del liceo linguistico, che durano, da cinque anni e creare due poli scolastici, quello liceale nei pressi della stazione e quello tecnico nella zona dell’hotel Casali col trasferimento di Geometri al Serra. È impossibile in questi casi accontentare tutti e occorre che dirigenti, consigli di istituto e scuole si sforzino di guardare al problema in modo complessivo».

Il linguistico ha comunicato la preferenza per la soluzione già approvata dalla Provincia, perché nella proposta del classico, soltanto 17 delle sue classi andrebbero al Cubo. Nei giorni scorsi al responsabile provinciale Monica Rossi sono pervenute circa 750 mail nel suo indirizzo di posta elettronica da parte di di genitori e insegnanti del classico. «Mi hanno messo molto in difficoltà - rimarca la Rossi – perché era la mail istituzionale che utilizzo per la mia attività di sindaco. Mi si richiedeva un incontro con lo stesso messaggio ripetuto da tanti mittenti. Una tecnica, immagino, per innervosirmi che non ha sortito però quell’effetto, solo molta amarezza. Ore le mail non stanno quasi più arrivando, per fortuna. Io credo che il mondo della scuola, dove si istruiscono e si educano i nostri ragazzi, debba anche scegliere forme di dissenso più adatte a un luogo formativo come è il nostro».

All'incontro odierno nella sede cesenate della Provincia non è stato invitato il dirigente dell’istituto tecnico per Geometri Camillo Giorgi, perché non è in discussione il fatto che il «Da Vinci» si trasferirà armi e bagagli da settembre in un’ala dell’istituto che ospita il Serra, lasciando dopo nove anni il Cubo. «Il nostro istituto - sottolinea il preside di Geometri – chiede che il milione e 800mila euro frutto della vendita da parte della Provincia della caserma dei carabinieri di Cesena si debba aggiungere ai due milioni destinati dalla Regione al nostro istituto Geometri per realizzare un nuovo edificio per Geometri e Agrario (istituti accorpati con unico preside e segreteria, ndr), nell’area in cui si trova l’attuale edificio del Garibaldi. Per non perdere il finanziamento regionale il progetto va cantierato entro il 2017. Ai primi di gennaio ho richiesto chiarimenti alla Provincia su come si procede in tal senso, ma non ho ancora avuto risposta. Detto questo, aggiungo che la Provincia di Forlì-Cesena si è assunta la grave responsabilità di approvare un piano di riassetto dell’edilizia scolastica prima ancora di conoscere i numeri del fabbisogno classi per il 2017-2018, scaturiti dalle iscrizioni che scadevano il 6 febbraio».