Cesena, perseguitava da mesi l’ex fidanzata. Arrestato

L'uomo 34 anni, nordafricano, l'ha aggredita in strada e un passante ha avvertito le forze dell'ordine

Lei l'aveva lasciato da mesi

Lei l'aveva lasciato da mesi

Cesena, 22 dicembre 2017 - Il suo carattere manesco, violento era stato tra le cause (due mesi fa) della fine di una relazione sentimentale durata un paio di anni. Ma non riusciva a darsi pace, a farsene una ragione; quella ragazza doveva essere ancora sua, in ogni modo. Così continuava a tormentare telefonicamente e non solo (schiaffi e spintoni soprattutto) l’ex compagna, una straniera di 24 anni tornata ad abitare nella casa dei genitori nella zona dell’ex Zuccherificio.

Proprio qui, qualche giorno fa in strada, l’ennesima aggressione e l’arresto di un 34enne nordafricano (da tempo residente in città) ora in carcere a Forlì dove avrà tutto il tempo per riflettere. E’ accusato di stalking e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo ha aggredito, l’ultima volta solo verbalmente, la donna; l’atmosfera era molto pesante tanto che un passante è intervenuto ed è stata chiamata la polizia.

La situazione era insostenibile per la ragazza: spaventata, esasperata, non riusciva più ad avere una vita tranquilla dopo il termine di quella relazione. Ormai era ossessionata da quell’uomo che l’attendeva regolarmente sotto l’abitazione dei genitori oppure davanti al posto di lavoro. E non erano solo minacce, spesso anche schiaffi e spintoni.

La donna era stata costretta a cambiare la scheda del proprio telefono ma il menu di terrore non era cambiato. Qualche giorno fa l’ultima puntata di un’odissea nell’angoscia, la ragazza viene aggredita dall’ex compagno (questa volta solo a parole) in strada nella zona dell’ex Zuccherificio. Fortunatamente un passante capisce che tutto può degenerare da un momento all’altro e chiama la polizia.

Subito sul posto si precipita una volante del commissariato diretto dal dottor Giorgio Di Munno, alla vista degli agenti la donna vede la liberazione, è disperata e cerca rifugio. Così corre verso i poliziotti, vuole raccontare tutto, liberarsi da quell’angoscia opprimente. L’aggressore cerca fisicamente di evitare che lei venga a contatto con gli agenti, vuole impedire che possa raggiungerli. Così è stato arrestato non solo per atti persecutori (più comunemente stalking) ma anche per resistenza a pubblico ufficiale. Ora è in carcere a calmarsi.