Tari aumentata del 7%, fra i maggiori rincari in Italia

Uil: "Spiegateci la motivazione dell’incremento"

Un cittadino compila il modulo fornito dal Comune

Un cittadino compila il modulo fornito dal Comune

Cesena, 28 luglio 2017 - Se in Italia, rispetto all’anno scorso, la tariffa sui rifiuti è diminuita dell’1,8 per cento, in città è aumentata di 7 punti percentuali. Un picco che fa salire Cesena sul podio delle città italiane che devono gonfiare di più le casse dei loro comuni con questa imposta. Il quadro dell’ultimo studio nazionale della Uil parla chiaro: una famiglia di quattro persone, con reddito Isee di 17.812 euro, che vive in un appartamento di 80 metri quadri in città deve pagare alle casse comunali 285,63 euro.

Nel 2014, infatti, una famiglia con le caratteristiche citate doveva pagare 261 euro, nel 2015 257,96 e nel 2016 266,95, fino ad arrivare alla cifra di oggi.

Va anche detto, però, che nella statistica dei valori assoluti di tariffa, la nostra città ha una tariffa molto più bassa rispetto a quella pagata in altri comuni, tuttavia, sempre secondo i dati della Uil, a Cesena si è assistito in questi anni ad un «preoccupante balzo in avanti quasi a raggiungere la media nazionale».

Anche nei confronti dei principali comuni di area vasta il dato cesenate cesenate è sempre il più rilevante: a Forlì l’incremento è del 1,7 per cento, a Rimini e dello 0,6 e a Ravenna dell’1,2.

La media nazionale dal 2014 al 2017, ovvero in quattro anni dalla sua nascita avvenuta con l’istituzione della Iuc (Imposta Unica Municipale), a un aumento dell’1,1 per cento.

Un rincaro che preoccupa la la sezione cesenate del sindacato che ha prodotto lo studio, «anche perché – spiega il segretario generale Marcello Borghetti – non ci spieghiamo la motivazione di questo incremento dei volumi raccolti e l’avvio di nuovi progetti nei comuni».

Il ragionamento poi continua sotto l’aspetto del fenomeno «dell’evasione di questa tariffa ai danni dei cittadini onesti, tanto più considerato che il valore e la fatica della raccolta differenziata, non trova riconoscimento in una minore tariffa. Preoccupa anche questa subordinazione ad Atersir che con questi incrementi va a colpire in modo duro la già ridotta capacità di spesa delle famiglie. Dobbiamo constatare che a fronte della annunciata tariffa puntuale, a oggi assistiamo a un puntuale aumento».