"Vaccinazione per tutti gli alunni"

Risoluzione bipartisan in Regione a favore dell’obbligatorietà della prevenzione LA GUIDA Tutto ciò che c'è da sapere IL CASO Bimba muore di pertosse

Vaccino

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Cesena, 16 ottobre 2015 - Il tema dell’obbligatorietà della vaccinazione dei bambini – diventato di tragica attualità dopo la morte di una neonata bolognese colpita da pertosse – ha visto il raggiungimento di un accordo bipartisan in Regione. La consigliera regionale cesenate Lia Montalti (Pd) è la prima firmataria di una mozione, sottoscritta anche dalla Lega Nord, che impegna la Giunta dell’Emilia-Romagna ad attivare una campagna di informazione più incisiva sulle vaccinazioni e a rivedere la Delibera regionale del 2013, in particolare per quello che riguarda la modalità di gestione e di intervento sulle famiglie inadempienti rispetto alle vaccinazioni.

«C’è un elemento preoccupante che va riconosciuto ed affrontato: la troppa disinformazione veicolata spesso attraverso internet ed i social che punta a richiamare le ansie e le paure più profonde dei genitori mettendo in circolo informazioni che non hanno nessun fondamento scientifico – dice Lia Montalti – è necessario perciò puntare su una migliore strategia di informazione e comunicazione, che sia capillare, e che coinvolga i pediatri ed i servizi socio-sanitari preposti, accompagnando e sostenendo le famiglie nella scelta di vaccinare i figli». Pd e Lega sostengono quindi l’assessore regionale Venturi che ha proposto, in sede di Conferenza delle Regioni raccogliendo il voto all’unanimità di tutti i rappresentanti delle Regioni italiane, di inserire nel futuro ‘Piano nazionale di prevenzione vaccinale’, anche la previsione di non ammettere nelle scuole i bambini che non siano in regola con il libretto di vaccinazioni.

La risoluzione presentata chiede anche di allargare l’offerta vaccinale gratuita ad altre patologie ad alta pericolosità, quali il meningococco B. Un appello favorevole alla vaccinazione viene anche dal Comune di Cesena che diffonderà un invito in questo senso ai tremila genitori di bimbi dei nidi e delle materne.