Cesena, arriva ‘Vaxxed’, Burioni. "Film pericoloso"

Lunedì la proiezione. Il medico avverte: "La Romagna rischia: ha una bassa copertura"

Roberto Burioni

Roberto Burioni

Cesena, 15 febbraio 2018 - Una proiezione destinata a suscitare un vespaio di polemiche: al cinema Eliseo lunedì arriverà infatti il film ‘Vaxxed-il film che non vogliono che tu veda’, una pellicola che sostiene apertamente le tesi dell’ex medico inglese radiato con disonore Andrew Wakefield, il primo a parlare di un collegamento tra autismo e vaccino trivalente (una tesi che fece crollare la copertura vaccinale in Inghilterra). Wakefield pubblicò una tesi scientifica fraudolenta (e abusò di 12 bambini disagiati sottoponendoli ad esami invasivi), finendo anche al centro di un imbarazzante conflitto di interessi.

La serata, organizzata dal gruppo editoriale Macro, si annuncia così: «La proiezione è stata censurata in tutte le sale italiane. perché tutto questo scalpore? Chi verrà a vedere il film lo capirà benissimo». L’incasso inoltre servirà a tradurre il libro ‘Vaccines & autoimmunity’, un testo realizzato per dimostrare la relazione tra vaccini e malattie autoimmuni, con studi di vari ricercatori.

Dottor Roberto Burioni, lei da sempre si batte contro il movimento che avanza dubbi sull’efficacia dei vaccini. ecco un altro caso che fa per lei: a Cesena lunedì sarà proiettato il film ‘Vaxxed’. che ne pensa?

«Episodio grave, ancora più grave poi perché accade lì, in Riviera».

In che senso scusi?

«Su tutta la Costa adriatica da Pesaro fino su a Rimini e in altre parti del litorale abbiamo assistito a un abbassamento gravissimo della coperatura vaccinale. E non soltanto per quanto riguarda il morbillo, ma persino per la difterite».

Quindi cosa potrebbe accadere?

«Diciamo che si stanno accumulando individui ‘suscettibili’ in quella zona. E se qualcuno dovesse arrivare lì con la difterite allora ci troveremmo a dover contare i morti».

E' già successo qualcosa di simile?

«L’ultima epidemia di polio si è verificata nel ’92 in una comunità olandese. Sa perché? Quella comunità non vaccinava per motivi religiosi. In Riviera i motivi sono altri, ma è una tendenza altrettanto pericolosa».

Ma lei lo ha visto questo film?

«No, assolutamente. Non guarderei mai una pellicola che sostiene le tesi di un ex medico radiato per condotta disonesta (Andrew Wakefield; ndr)».

Sbagliato a priori quindi proiettare questo film?

«E’ molto pericoloso perché si diffonde una bugia. Ora, è vero che c’è la libertà di opinione ma come ha detto la Corte suprema statunitense non è libertà di opinione urlare ‘al fuoco’ in un teatro affollato».

Eppure la società editrice macro edizioni, che promuove la serata, sostiene anche di voler finanziare la traduzione di un importante testo divulgativo dove «autorevoli ricercatori» mettono in relazione vaccini e autismo. lei conosce quel testo?

«Vaccines & Autoimmunity? Sì. Shoenfeld (uno degli autori; ndr) è un immunologo israelita che propaganda un’ipotesi scientifica che non è accettata dalla comunità scientifica mondiale».

Sul comunicato d’invito alla serata si legge che queste tesi sono supportate da «37 studi scientifici condotti da 77 autorevoli ricercatori».

«Gli studi condotti da autorevoli ricercatori dicono invece senza alcun dubbio che tutti i vaccini fanno bene e nessun vaccino ha nulla a che vedere con i casi di autoimmunità».

Perché non dovremmo credere a questi immunologi e ricercatori?

«In questo momento storico dimostrare scientificamente che i vaccini causano le malattie autoimmuni sarebbe la scoperta più importante degli ultimi cinque anni. E allora, invece di fare un libro dovrebbero pubblicare su una qualificata rivista scientifica, come il New England journal of Medicine. Ma non lo fanno perché non potrebbero dimostrarlo. Se dico di poter pattinare più velocemente di tutti non faccio un video su Youtube, ma vado alle Olimpiadi e gareggio con i migliori».

Burioni, lei approverebbe la censura di questo testo?

«Assolutamente no. Sono sempre contro ogni forma di censura. Ma spero di vivere in un Paese dove si sappiano distinguere le verità dalle falsità».