Welfare aziendale, il 53% delle imprese lo usa già

I dati di uno studio presentato nell’ambito del convegno ‘Romagna Welfare’ a Cesena Fiera

Un momento del convegno alla fiera di Cesena

Un momento del convegno alla fiera di Cesena

Cesena, 24 febbraio 2018 – Il welfare aziendale si sta sviluppando in Romagna e il settore è in movimento con grandi opportunità per tutti. Il tema è stato trattato in una una giornata di studio che ha riunito a Cesena Fiera oltre 150 aziende romagnole, consulenti, rappresentanti delle istituzioni, associazioni di categoria e sindacati impegnati a fare il punto sull’argomento. Il convegno Romagna Welfare organizzato da Media Consulting, azienda cesenate attiva nel campo del web marketing e della comunicazione integrata, è stato anche l’occasione per analizzare i risultati di uno studio realizzato attraverso interviste e questionari su un campione rappresentativo di aziende romagnole, tra le più importanti per numero di occupati.

Sessantacinque le aziende che hanno aderito allo studio, il 75% delle quali con più di 50 dipendenti. Rappresentati tutti i settori più significativi: il meccanico (30,8%), agricolo-agroindustriali (17,9%), produzione (12.5%) e servizi (15%), ma anche commercio, edilizia, consulenza.

La prima domanda era finalizzata ovviamente a sondare il quesito iniziale, sulla diffusione più o meno significativa di un Welfare aziendale in Romagna. Il 53,8% delle aziende dichiara di avere già realizzato azioni di welfare aziendale. Dalle risposte fornite emerge dunque che il welfare aziendale è uno strumento già conosciuto in Romagna, soprattutto se ci riferiamo alle aziende con più di 50 dipendenti. Tutte dichiarano di aver una forte intenzione all’implementazione per i prossimi anni. Oltre il 60% anzi dichiara di volerlo fare già dal prossimo anno. Le aziende che hanno già sperimentato, anche se parzialmente, strumenti di welfare hanno dichiarato di apprezzarlo in percentuale molto alta (90% del campione).

Nelle piccole e medie imprese il welfare aziendale è meno conosciuto e meno praticato. Solo il 14% dichiara di averlo intrapreso. Non mancano esempi virtuosi di implementazione di strumenti riconducibili al Welfare, anche se non inquadrati in un percorso vero e proprio aziendale. Per questo tipo di aziende c’è ancora molta strada da fare. Fondamentale sarà il ruolo delle Associazioni di categoria e dei consulenti del lavoro nel diffonderne la conoscenza e le possibilità offerte dalla normativa.

Quali sono le motivazioni che hanno portato ad avviare percorsi di welfare? Dallo studio emerge che le aziende che hanno strutturato un piano di welfare aziendale o anche singoli strumenti, sono state mosse principalmente dall’idea di migliorare la soddisfazione dei lavoratori e il clima aziendale (95%), di incentivare la produttività (57%), di fidelizzare i lavoratori (61%), infine una parte anche per convertire i premi di risultato usufruendo dei benefici fiscali.