Il distretto delle scarpe al quinto posto in Italia

La classifica dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo

Lavorazione delle scarpe (Foto Germogli)

Lavorazione delle scarpe (Foto Germogli)

Cesena, 28 febbraio 2015 - Il distretto industriale delle calzature di San Mauro Pascoli è il quinto in Italia nella classifica relativa alla performance di crescita e reddituale contenuto nel rapporto annuale elaborato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, una delle pochissime banche italiane di respiro internazionale.

La classifica fa parte dello studio sull’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali che analizza i bilanci aziendali degli ultimi sei anni (2008-13) di circa 12.100 imprese appartenenti a 144 distretti industriali e di 34.300 imprese non-distrettuali attive negli stessi settori di specializzazione. Il rapporto presenta le stime sui risultati di bilancio delle imprese nel 2014 e le previsioni per il biennio 2015-16. L’analisi si sofferma, infine, su alcune importanti novità che stanno interessando il tessuto produttivo distrettuale e che in prospettiva possono contribuire al rilancio dei territori distrettuali, attraverso l’arrivo di multinazionali estere e il potenziamento delle basi produttive italiane.

I distretti si confermano punto di forza dell’industria italiana. Nel 2013 il loro fatturato a prezzi correnti è tornato a crescere, seppure lievemente, mostrando un progresso prossimo all’1%, un dato migliore rispetto al manifatturiero italiano che ha accusato un arretramento. Le stime per il 2014 confermano la maggiore dinamicità dei distretti, attesi registrare una crescita del fatturato vicina all’1%, a fronte di una sostanziale stagnazione dell’attività produttiva nell’intera industria manifatturiera italiana. Tra il 2008 e il 2014 sono quasi 5 i punti percentuali di crescita in più per le imprese dei distretti rispetto alle aree non distrettuali. Alcune realtà distrettuali hanno raggiunto risultati particolarmente brillanti.

Ordinando le aree per performance di crescita e reddituale, si nota che tra le prime 15 c’è una prevalenza di distretti del sistema moda (6 distretti) e dell’agroalimentare (5). Al primo posto si colloca la gomma del Sebino Bergamasco; seguono i vini del Chianti; il caffè, le confetterie e il cioccolato torinese; l’occhialeria di Belluno; le calzature di San Mauro Pascoli; la concia di Arzignano; la pelletteria e le calzature di Arezzo, e le calzature napoletane.

Nel biennio 2015-16, secondo le previsioni di Intesa Sanpaolo, si dovrebbe assistere a un’accelerazione del ritmo di crescita delle imprese distrettuali, diffusa a tutte le principali filiere produttive. In media, l’aumento previsto del fatturato è del 3,1% nel 2015 e del 3,2% nel 2016.

Che in generale la situazione dell’economia della nostra provincia stia lentamente cambiando tendenza emerge dai dati rilevati da Movimprese, banca dati delle Camere di Commercio: al 31 dicembre 2014 le imprese artigiane della provincia attive nel Registro Imprese ammontano a 12.665 unità, con una diminuzione dell’1,8% (-231 unità) nettamente inferiore al saldo registrato nel 2013 (-423 unità). Inoltre si registrano segnali di miglioramento determinati dal calo significativo delle cessazioni (-19,6%).