Mercoledì 24 Aprile 2024

Il divorzio lampo in municipio piace ai cesenati

Già diverse coppie hanno approfittato della procedura semplificata

Divorzio (immagine d’archivio)

Divorzio (immagine d’archivio)

Cesena, 19 dicembre 2014 - Divorzi lampo in Comune,Cesena già si può. E sono diverse le coppie cesenati che hanno divorziato o si sono separate salendo le scale di Palazzo Albornoz. Ad appena una settimana dell’adozione da parte della nostra Amministrazione Comunale delle modalità semplificate per dirsi addio, introdotte dal decreto legge approvato poche settimane fa dal Parlamento, gli ufficiali di stato civile che a suo tempo hanno ratificato il “sì” hanno già potuto mettere la propria firma sotto la cessazione degli effetti civili del matrimonio di alcuni cesenati. Tra gli altri il Comune di Cesena è stato uno dei più rapidi ad adeguarsi. «Ci siamo subito mossi – sottolinea il Sindaco Paolo Lucchi – per rendere possibile l’avvio di questa procedura fin dal giorno di entrata in vigore delle disposizioni contenute nel decreto legge, in linea con l’impegno per la semplificazione e lo snellimento delle pratiche che stiamo perseguendo in tutta l’attività rivolta ai cittadini.  Senza dimenticare che, in questo caso, la nuova procedura  determina anche un significativo risparmio economico per le persone coinvolte».

Già  il risparmio economico, un vantaggio apprezzabile in momenti di magra come quelli attuali. «Ma non è facile – commenta l’avvocato Anna Riva, esperta in diritto di famiglia, che ha già assistito qualche coppia che ha potuto usufruire di una ‘convenzione di negoziazione assistita’, come recita la legge – che i coniugi arrivino davanti all’ufficiale di stato civile del Comune presso il quale è stato registrato il loro matrimonio, quello dove si deve registrare anche l’accordo di separazione o di divorzio, senza che vi siano motivi di conflittualità o disaccordo tra loro. Ed è questo che allunga i tempi e gonfia i costi”. Una procedura, dunque, efficace soprattutto in caso di separazione o divorzio consensuali. C’è da dire, tuttavia, che il divorzio o la separazione così com’era prima – ossia attraverso il tribunale (che comunque resta in auge) – anche se si fa riferimento al tribunale di Forlì, giudicato uno dei più rapidi, comporta tempi più lunghi dai due ai quattro mesi. Ma quali sono le novità più interessanti introdotte dal decreto legge? Intanto che la pratica va stipulata davanti ai rispettivi avvocati, o ad solo avvocato, e che – se non si litiga e si arriva rapidamente alla convenzione – il distacco può essere davvero indolore. 

Tale convenzione sarà successivamente trasmessa in Comune, una volta acquisito il nulla osta o l’autorizzazione del procuratore della Repubblica. «Ovviamente – puntualizza l’avvocato Riva – continuano ad esistere separazione e divorzi sia consensuale che giudiziali. La convenzione di negoziazione assistita introduce una nuova possibilità in cui entra in campo il Comune e può essere sottoscritta anche da coppie con figli minori, precedentemente escluse dal decreto legge. Ovviamente laddove ci sia un accordo tra loro.

Gli avvocati hanno il potere di sottoscrivere ed autenticare gli accordi tra i coniugi, poi uno dei due avocati entro 10 giorni, deve recarsi presso l’ufficiale di stato civile del Comune presso il quale è stato precedentemente sottoscritto, pena sanzioni salatissime che vanno dai 5 mila ai 50 mila euro». Ma i coniugi possono anche presentarsi direttamente davanti all’ufficiale dello stato civile del Comune, per rendere le loro dichiarazioni e concludere l’accordo. Per tale procedura è previsto un diritto fisso di 16 euro. Va però sottolineato che questa modalità è applicabile solo nei casi in cui l’accordo di separazione o di divorzio non preveda patti di trasferimenti patrimoniali. Invece quando si debbano disporre accordi patrimoniali relativi alla separazione o al divorzio, i coniugi devono stipulare una convenzione di negoziazione assistita dinanzi ai loro avvocati (è necessario almeno un avvocato per parte).