La scelta dei docenti precari. "O vado ad Asti o perdo il posto"

Il dilemma di un’insegnante di tedesco di 58 anni: "Se rinuncio perdo tutto"

TRASFERIMENTO? La professoressa Silvia Chiapetti davanti alla cartina dell’Italia

TRASFERIMENTO? La professoressa Silvia Chiapetti davanti alla cartina dell’Italia

Cesena, 3 settembre 2015 - La professoressa Silvia Chiapetti è una stata una delle prime insegnanti precarie del Cesenate a trovare sul sito del Ministero, poco dopo la mezzanotte di ieri, l’agognata, ma come vedremo anche tormentata, proposta di assunzione in ruolo. È una docente di tedesco di lungo corso che nell’anno scolastico 2014-2015 ha insegnato al liceo linguistico ‘Ilaria Alpi’, in precedenza all’istituto Serra, al professionale Versari-Macrelli e al Marie Curie di Savignano, oltre ad altre scuole del forlivese.

Ha girato parecchio...

«Eh sì, d’altronde ho 58 anni; sono, come si dice, una precaria storica».

In quale città ha ricevuto la proposta di assunzione a tempo indeterminato che regolarizza finalmente la sua posizione?

«In un istituto superiore di Asti, in Piemonte».

Choccata?

«No, perché sapevo di essere la prima in graduatoria e in un apposito sito avevo fatto una ricerca sulle cattedre scoperte e avevo visto che tra le poche c’era quella di una scuola di Asti. Ovvio che fino all’ultimo speravo di sistemarmi più vicino, ma quando ho visto Asti sul computer non sono rimasta esterrefatta».

Accetterà la proposta?

«Ci devo pensare. Fortunatamente la legge prevede che per l’anno in corso possa accettare ancora l’assegnazione di una cattedra annuale da supplente in questa provincia e infatti il 7 e 8 settembre andrò alle convocazione in Provveditorato; ma dal 2016-2017 dovrò spostarmi ad Asti altrimenti perderò il posto e scomparirò dalle graduatorie. Insomma, una scelta dura: sono sposata, ho una figlia, la mia vita è qui, ma non posso perdere il lavoro».

Potrebbe poi chiedere il trasferimento a una scuola della provincia di Forlì-Cesena?

«Certo, ma il problema è capire se ci sono fondate speranze che il trasferimento venga accettato, per questo mi sono rivolta a Giancarlo Garoia della Cisl, che mi sta dando molta assistenza».

Senta, professoressa Chiapetti: dov’ era a mezzanotte quando si è collegata al sito del Ministero?

«In casa con mio marito e mia figlia. Abbiamo vissuto insieme le emozioni di quella notte, ma non c’è stato molto da attendere perché poco dopo la mezzanotte è comparsa la proposta. Le cattedre di tedesco sono rare alle superiori. Credo di essere l’unica insegnate in Italia che verrà immessa di ruolo nella mia disciplina con questa procedura. Una mia amica e collega ravennate, seconda in graduatoria, mi ha appena detto di non essere entrata».

Soddisfatta di questa procedura con cui si è cercato di regolarizzare i precari?

«Guardi, entrare di ruolo è la mia aspirazione da una vita, ma questa procedura presenta contraddizioni, fra cui quella che nella fase del piano di assunzioni successiva a questa precari con meno anzianità professionale della mia riceveranno la proposta di assunzione vicino a casa, mentre io, che ho più titoli, dovrà andarmene molto lontano. Questo mi sembra palesemente iniquo».

Che dire ancora: buona scelta!

«Grazie, ho veramente bisogno di scegliere bene».