Donna incinta prende l’influenza e muore: salvata la piccola che portava in grembo

Sono già una decina i decessi causati dal virus in Emilia-Romagna

Ospedale (immagine d'archivio)

Ospedale (immagine d'archivio)

Cesena, 10 febbraio 2015 - Una donna di 34 anni è morta nella serata di domenica nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Bufalini. Era stata ricoverata otto giorni prima con i sintomi dell’influenza; nonostante le cure dei medici, le sue condizioni si sono aggravate e domenica alle 21.30 è deceduta per insufficienza respiratoria. Nella tragedia c’è anche una buona notizia: la donna era incinta alla 26esima settimana e i sanitari sono riusciti a salvare con un intervento in extremis la bimba che portava in grembo. Al momento le condizioni della bimba, nata prematura, sono relativamente buone.

Il direttore sanitario dell’Ausl Romagna, Giambattista Spagnoli, ha confermato la notizia del decesso e dell’intervento, aggiungendo che sono in corso accertamenti per verificare se la donna abbia trasmesso il virus alla bambina, oppure se gli organi che proteggono il feto siano riusciti a bloccarlo. Per accertare con maggiore precisione le cause della morte della donna è stata disposta l’autopsia che verrà eseguita nella giornata di oggi.

La notizia ha destato molto scalpore a Lecce, città d’origine della donna che si era trasferita a Gambettola, dove vivevaSecondo i dati raccolti a fine gennaio, in Emilia-Romagna la diffusione del virus sta aumentando e ci sono stati una decina di decessi dovuti al virus influenzale. I casi classificati ‘gravi’ sono stati 67, tra i quali due che hanno interessato donne in gravidanza, senza altri fattori di rischio; il virus isolato è A/H1N1v. Rispetto alla popolazione generale, le donne gravide colpite dal virus influenzale, in particolare di tipo A/H1N1v, hanno un rischio molto più alto di presentare gravi complicanze di tipo respiratorio.

L’influenza acquisita in gravidanza può anche essere causa di aborto o nascita prematura del feto, mentre la vaccinazione riduce in modo significativo tale rischio. Per questo ogni anno viene reiterato l’invito a vaccinare le donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.