"Danni da utilizzo di materiale scadente": ecco tutte le ferite della E45

La perizia della procura è netta: "La strada è affaticata"

Il calvario dell'E45

RAVAGLIA 09/02/16 CESENA E45 E-45 BUCHE E DISAGI TRATTO TRA VERGHERETO E BAGNO DI ROMAGNA CORSIA NORD

Cesena, 10 febbraio 2016 - LA E45 è una strada stanca. Più precisamente affaticata, secondo la perizia tecnica richiesta dalla procura di Forlì. La rottura per fatica è un fenomeno di danneggiamento nel tempo, causato da elevati flussi di traffico. Il risultato – visibile agli occhi – è la formazione delle ‘fessure da fatica’. Ferite della strada.

LA LENTE degli inquirenti si concentra soprattutto qui, perché «questo ammaloramento è tipico delle strutture non correttamente dimensionate, realizzate con materiali scadenti o poggiate sovrapponendo direttamente gli strati superficiali sul sottofondo». Le fessure sono ferite che partono dal basso e si propagano verso l’alto. Crateri di varia dimensione, a forma di cono. Rattoppate poi alla meno peggio. Frutto, anche, di materiali scadenti? Questa la domanda-fulcro attorno alla quale ruota l’inchiesta.

«NEGLI impalcati da ponte – specifica la perizia del tribunale – particolarmente soggetto ad un notevole flusso di traffico veicolare pesante, l’attenzione a questa problematica assume un’importanza di assoluto rilievo». Di assoluto rilievo, perché si può giungere alla rottura. Il fascicolo aperto in procura che ipotizza ‘attentato alla sicurezza dei trasporti’ passa al vaglio la dinamica e i resti di 286 incidenti, avvenuti tra il 2010 e il 2014. Sotto la lente degli investigatori pneumatici, parti meccaniche, cerchi, sospensioni, bracci oscillanti. Insomma un’archeologia di resti di incidenti consumati sulla superstrada Ravenna Orte e causati, secondo l’impianto investigativo che sta prendono corpo, «principalmente da difetti di continuità e irregolarità del fondo stradale».

PERCHÉ? Sarebbero, secondo fonti investigative, da imputare ad Anas la scarsa qualità dei lavori, i continui rattoppi sull’asfalto, le buche, in sintesi quel manto d’asfalto che fa dell’E45 una strada pericolosa. Una lunga lingua di cemento, per larghi tratti sospeso sul vuoto.

IL PROBLEMA non sarebbe nella qualità dei lavori appaltati ma negli stessi capitolati di gara. Di risorse, insomma. Tradotto: era impossibile fare meglio ma perché non si sono reperite risorse per fare meglio? Da qui le risposte che la giustizia si attende su quel manto che si estende per oltre 280 chilometri. Altro elemento ispezionato dal perito incaricato dalla procura di Forlì è l’acqua. Già, l’acqua. Il colore dell’acqua marrognola presente nelle buche accerta che la pavimentazione stradale è stata posata «direttamente sul terreno o che il materiale di sottofondo utilizzato non risulta avere le caratteristiche idonee richieste».

IN PRATICA – l’effetto è visibile a tutti – il pompaggio dovuto al passaggio dei pneumatici porta in superficie le parti fini di origine argillosa». Sotto? Una strada stanca.