Le scarpe Baldinini hanno conquistato mercati come quellodell’Est e ora puntano agli Usa
Cesena, 26 settembre 2016 - Non s'è presentato nessuno all’asta bandita dal tribunale di Reggio Emilia per il 60 per cento delle quote della società a responsabilità limitata Baldinini, uno dei marchi più noti a livello internazionale del distretto calzaturiero del Rubicone. Due gli elementi che hanno tenuto lontani i potenziali compratori: il prezzo che il giudice delegato Virgilio Notari ha fissato come base: 28 milioni e 200mila euro, e lo statuto dell’azienda che assegna al 40 per cento di quote in mano a Gimmi Baldinini il diritto di veto: qualsiasi decisione, infatti, deve essere presa col consenso dei due terzi del capitale.
Se ne riparlerà tra qualche settimana con una nuova asta a prezzo ribassato, sempre che nel frattempo il giudice delegato e i liquidatori giudiziali del gruppo Antichi Pellettieri, Mario Macchieverna e Damiano Manini, non riescano a trovare un compratore che presenti un’offerta ritenuta soddisfacente. Baldinini, dal canto suo, non ha fretta: continua a produrre 400mila paia di scarpe all’anno nelle varie linee che vanno dal top dell’estrosità e del lusso alla base della linea Trend. E continua ad espandersi anche nelle licenze nel settore abbigliamento, gioielli, orologi e penne stilografiche di prestigio. Il 60 per cento dell’azienda Baldinini dal 2002 è controllato dal gruppo Antichi Pellettieri, in liquidazione dal 2014, dopo il fallimento del gruppo Mariella Burani del quale faceva parte.
Intanto Baldinini continua a espandersi nel mondo, dopo aver conquistato una leadership indiscussa in Russia e in altri paesi dell’Est, dove è il marchio italiano più noto. Dall’Est all’Ovest, ora Baldinini punta agli Stati Uniti, dove è già presente da cinque anni. Domani ci sarà l’inaugurazione del primo negozio monomarca negli Usa, nel New Jersey.