Disoccupazione ancora sopra il 7%. E la cig è esaurita

Lavoro, il bilancio chiaroscuro di un anno che risente ancora della crisi

SEMPRE ATTENTI A sinistra due giovani che leggono gli annunci di lavoro La disoccupazione giovanile è uno dei grandi drammi di questa crisi

SEMPRE ATTENTI A sinistra due giovani che leggono gli annunci di lavoro La disoccupazione giovanile è uno dei grandi drammi di questa crisi

Cesena, 28 dicembre 2016 - Feste di fine anno sotto il segno della crisi. Che per molti può significare qualche rinuncia ma per alcuni la penuria, oltreché l’ansia di un futuro incerto. E’il caso di chi non ha lavoro: ossia, nella nostra provincia, il 7,1 per cento della popolazione attiva. Che significa almeno 13mila persone in cerca di occupazione, secondo la rilevazione Istat.

Un’incidenza, come evidenzia l’Osservatorio congiunturale della Camera di Commercio aggiornato al 30 novembre, che si presenta inferiore rispetto alla realtà regionale (7,4 per cento) e a quella nazionale (11,5 per cento) ma siamo ben lungi dal cantare vittoria sulla crisi. Anche perché il tasso di disoccupazione a cui il nostro territorio era abituato, quando le cose andavano bene, stava tra il 2 e il 3 per cento della forza lavoro. Ciò significa che la provincia di Forlì-Cesena è stata pesantemente toccata dalle difficoltà del momento.

«Ci sono ancora crisi aziendale e situazioni di difficoltà specifiche – commenta la dottoressa Cinzia Cimatti, responsabile dell’ufficio statistico della Camera di Commercio – che continuano ad interessare in maniera feroce e dolorosa tante persone, però, soprattutto grazie ad un ampissimo ricorso alla cassa integrazione guadagni che fino a quando è stata rifinanziata ha sostenuto i livelli dell’occupazione, il nostro si classifica come un territorio che non si è arreso».

Il mancato rifinanziamento della cassa integrazione inciderà sui prossimi dati occupazionali. Per ora vale ricordare che nel periodo gennaio-ottobre 2016, risultano autorizzate 3.692.428 ore totali di cig con una variazione, rispetto allo stesso periodo del 2015, del meno 30,7 per cento. Ma un vago spiraglio c’è: tra le imprese manifatturiere più strutturate, in questa fase, c’è una lieve ripresa dell’occupazione.

In riferimento al terzo trimestre del 2016, le imprese testate dall’Osservatorio della Camera di Commercio prevedevano l’assunzione di 1460 dipendenti: nel 19 per cento dei casi si parlava di assunzioni stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nell’81 per cento a termine. Per un 15 per cento la disponibilità di lavoro era destinata a dirigenti, specialisti e tecnici, e in 11 casi su cento le imprese prevedevano di avere difficoltà ad incontrare i profili desiderati. Elemento da non sottovalutare, per una quota pari al 29 per cento dovevano interessare giovani con meno di 30 anni.

L’ottimismo però si ferma qui, infatti la situazione non è sufficiente per recuperare quello che si è perduto. Tanto più che la riduzione molto rilevante delle imprese della provincia di Forlì-Cesena ha inciso molto sull’occupazione. Molte micro e piccole imprese hanno serrato i battenti, incidendo in particolare sull’auto occupazione.

Sulle dinamiche dell’occupazione, inoltre, un punto a sfavore lo gioca la qualità del lavoro, sia per quanto concerne il livello retributivo, che come continuità dei contratti e gestione degli orari. C’è da evidenziare tuttavia che un certo livello di precarizzazione è tipico della nostra economia, legata per una percentuale ragguardevole a settori dalla stagionalità marcata, come l’agroalimentare e il turismo che portano a rapporti di lavori più sbilanciati verso il precariato. A ciò si aggiunge il sistema normativo che, però, la precarizzazione, non l’ha creata solo nel nostro territorio.

E poi c’è tutto lo sfuggente bacino del lavoro nero, che ha facce ben riconoscibili (soprattutto immigrati) benché il suo perimetro sia impossibile da delimitare.

«Nonostante la complessità e l’incertezza che caratterizzano lo scenario generale e nonostante le note difficoltà del nostro Territorio – afferma comunque Alberto Zambianchi, presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena da poco confluita nella Camera di Commercio della Romagna – i dati più recenti evidenziano che il sistema produttivo della nostra Provincia sta proseguendo la sua risalita realizzando performance sempre più diffusamente positive».