Giovedì 18 Aprile 2024

Doppia operazione della Finanza: visitate la Cassa di Risparmio di Cesena e Banca Romagna Cooperativa

Nel mirino anche le operazioni che hanno portato al fallimento la finanziaria pubblica Sapro e al dissesto il gruppo immobiliare di Pierino Isoldi

La Finanza alla Cassa di Risparmio di Cesena (Foto Ravaglia)

La Finanza alla Cassa di Risparmio di Cesena (Foto Ravaglia)

16 dicembre 2014 - Doppia operazione della Guardia di Finanza nel mondo bancario cesenate: i militari della Compagnia di Cesena e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Milano (interviene quasi sempre quando le indagini riguardano gli istituti bancari) hanno visitato le sedi della Cassa di Risparmio di Cesena e di Banca Romagna Cooperativa acquisendo copiosa documentazione.

Presso la Cassa di Risparmio di Cesena i militari sono stati ricevuti dal direttore generale Adriano Gentili che ha messo a loro disposizione il materiale richiesto. In particolare si tratta della documentazione relativa alla distribuzione anticipata di un acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2012Agli azionisti fu distribuito un dividendo di 0,07 euro per azione il 20 dicembre 2012 (per un ammontare di 1,9 milioni di euro, prelevati dalle riserve patrimoniali che allora ammontavano a 360 milioni di euro) sulla base di un progetto di bilancio che prevedeva un utile di 16 milioni di euro.

Nel marzo successivo, però, sulla base di nuove disposizioni della Banca d’Italia furono disposti maggiori accantonamenti sui crediti di esito dubbio. Il bilancio 2012 fu chiuso in perdita e agli azionisti non fu distribuito alcun dividendo. I finanzieri hanno chiesto e ottenuto copia del carteggio intercorso a suo tempo tra la Cassa di Risparmio di Cesena e la Banca d’Italia: le osservazioni fatte da quest’ultima, le controdeduzioni della Carisp e il documento finale della vicenda che si è conclusa senza alcuna sanzione per la banca cesenate.

L’operazione di distribuzione dell’acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2012, peraltro, era stata preceduta da una modifica dello statuto deliberata dai soci riuniti in assemblea straordinaria, ed era stata approvata dalla Banca d’Italia. Analoga modifica statutaria è stata decisa pochi mesi fa anche dalla Cassa di Risparmio di Ravenna.

L’attenzione della Guardia di Finanza si è appuntata anche su alcuni gruppi in dissesto finanziario, in particolare su Sapro finanziaria pubblica nata per favorire gli insediamenti produttivi realizzando aree urbanizzate e calmierando i relativi prezzi e poi fallita sotto il peso di cento milioni di euro di debiti, e sul gruppo Isoldi: anche in questo caso il fallimento pareva certo, ma finora è stato evitato per un vizio di forma relativo alla rappresentatività delle banche di rilievo nazionale che si erano schierate per il fallimento.