Folla affranta per l’addio al giovane ‘Lollo’

I funerali di Lorenzo Giannotti

ESEQUIE La chiesa stipata e il feretro portato dagli amici all’uscita della messa

ESEQUIE La chiesa stipata e il feretro portato dagli amici all’uscita della messa

di ERMANNO PASOLINI

Più di mille persone hanno gremito la chiesa parrocchiale di Gatteo Mare per l’ultimo saluto a Lorenzo Giannotti, il 25enne morto in un incidente stradale alle 3.30 di sabato mattina 6 marzo, in Australia, in una località a 300 km a sud di Perth. La bara era arrivata in chiesa giovedì sera e per tutta la notte la chiesa è rimasta aperta con un pellegrinaggio continuo di parenti, amici e abitanti del posto. Come fosse in piena estate, quando lui lavorava nel bagno di famiglia «Il Gabbiano» a Gatteo Mare.

Ieri pomeriggio la Santa Messa celebrata da don Mirco Bianchi e da don Giampiero Casadei parroco di San Giacomo a Cesenatico. Poi la sepoltura a Cesenatico. Chiesa piena in ogni ordine di posti, anche in piedi e tante persone con l’ombrello sotto la pioggia battente, hanno ugualmente seguito, fuori, il rito religioso. Lorenzo Giannotti lascia la mamma Orietta, il babbo Alan, i fratelli Enrico di 22 anni e Luca di 8, Stefano, i nonni materni Luciano e Giuliana Bani titolari del bagno Il Gabbiano, la nonna paterna Tonina, zii e cugini. Toccanti le parole di don Mirco Bianchi: «Fino a ieri ti ho chiamato Lorenzo perché io non ti conoscevo bene, mentre tutti ti chiamavano Lollo. La notte scorsa l’ho passata con te in chiesa e dai racconti degli amici ho imparato a conoscerti. Adesso sei Lollo anche per me. Mi hai insegnato tanto in questi venti giorni, da quando ci hai lasciato». Toccante la lettera della mamma Orietta che lei stessa ha letto sull’altare: «Quando eri più piccolo ero preoccupata perchè ti vedevo incapace di trovare la strada giusta che volevi. Poi il primo viaggio all’estero, lontano, il secondo e tu che eri sempre più felice. E io con te e per te. In estate lavoravi qua e poi appena potevi partivi. Avevi trovato la tua dimensione di vita. Ma venti giorni fa sono venuti a casa a dirmi quello che una mamma mai e poi mai vorrebbe sentire ‘Suo figlio Lorenzo non c’è più’. È stato durissimo accettare la tua scomparsa. Poi ho ragionato che tu eri lassù, fra mille colori, a ridere, allegro e senza pensieri. Tu ci sei ancora, lassù, con Gesù. Lorenzo ti voglio bene. La tua mamma».