Frana, Roversano chiede più sicurezza

Il Comune promette 300mila euro, ma non sono sufficienti

La frana di Roversano, in provincia di Cesena

La frana di Roversano, in provincia di Cesena

Cesena, 19 aprile 2015 - LA PREOCCUPAZIONE si legge nei volti degli abitanti di Roversano: dal 6 febbraio, quando si sono verificati i primi smottamenti sul fianco della rupe che sovrasta la strada che porta a Cesena, sono passati ormai due mesi e mezzo, ma finora sono stati realizzati solo interventi per risolvere l’emergenza della chiusura della strada che collega a Cesena le zone di Roversano, Santa Lucia e quelle ancora più a monte fino a Oriola. Di mettere in sicurezza il borgo con interventi strutturali e duraturi non si parla, o meglio se ne parla solo, e con prospettive a lungo termine.

E’ vero che ormai siamo avviati verso la buona stagione, ma sul fronte delle frane questo potrebbe non essere positivo: quando la terra si asciuga e si secca, si aprono delle fenditure che in caso di pioggia copiosa consente all’acqua di penetrare nel terreno favorendo nuovi smottamenti.

La situazione è seguita con attenzione anche da don Giovanni Savini, parroco di San Carlo e Roversano. «Vado spesso Roversano – conferma – perché sono affezionato a questo borgo e ai suoi abitanti che sono pieni di buona volontà. Effettivamente la situazione è preoccupante perché servirebbe un intervento urgente per evitare nuove frane. C’è uno sperone parzialmente staccato che minaccia di scivolare verso la strada come già ha fatto una parte del muretto che era stato costruito la scorsa estate sulle antiche mura. Bisogna intervenire con urgenza».

Lunedì scorso c’è stato un incontro a San Carlo nella sede del quartiere nel quale il sindaco ha annunciato all’ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio comunale lo stanziamento di 300mila euro per il dissesto ideogeologico di Roversano. «Abbiamo portato da tempo all’attenzione dell’Amministrazione comunale la situazione di Roversano – dice Edo Nicolini, presidente del Quartiere Valle Savio – non solo per quel che riguarda la situazione delle frane, ma anche per la necessità di realizzare le fogne sia per le acque nere che per quelle bianche. I 300mila euro dei quali ci ha parlato il sindaco non sono sufficienti per fare tutto ciò che sarebbe necessario, ma intanto cominceremo a fare qualcosa. Sappiamo che bisogna fare presto, ma non bisogna farsi prendere dalla fretta e improvvisare: in primo luogo occorre fare un sondaggio geologico per capire natura e profondità della frana, e quindi come procedere per impedire gli smottamenti del terreno».