Francesco Gibilaro, idolo a Valverde: animatore di giorno e drag queen di notte

La battaglia contro l’omofobia: «La Romagna mi ha salvato la vita»

IRONIA Francesco nei panni di ‘Lola Star’

IRONIA Francesco nei panni di ‘Lola Star’

Cesena, 23 agosto 2015 - Dall'infermo al successo, passando dalla Sicilia alla Romagna. E’ la storia di Francesco Gibilaro, un ragazzo siciliano di 24 anni originario di San Cataldo in provincia di Caltanissetta, di professione istruttore di fitness, animatore e trasformista. Francesco è omosessuale ed ha sempre voluto vivere la sua vita nel rispetto delle persone che lo circondano, ma non si può certo dire altrettanto, visto che tre anni fa, quando ancora viveva in Sicilia, per le continue offese e le angherie subite, è arrivato al punto di tentare il suicidio. Poi l’incontro con le persone giuste e la decisione di fare l’animatore a Cesenatico. Proprio l’arrivo in Romagna è stato l’elemento che ha trasformato la vita di questo ragazzo da un insopportabile calvario alla gioia quotidiana. Oggi Francesco, in arte Mr. Cubanito, è sereno e ci racconta il suo segreto per combattere l’omofobia. «Sin da piccolo ho sempre sofferto tanto il fatto di essere un giovane con una spiccata femminilità. La mia immagine era un ostacolo e persino dopo aver conseguito il diploma di arte e progettazione dei costumi tessili, nessuno a San Cataldo mi prendeva in considerazione per darmi un lavoro».

Però lei oggi della sua immagine ci vive, visto che fa l’animatore di giorno e la drag queen di notte.

«Certo, dopo aver trovato tante porte chiuse, ho deciso di puntare tutto sull’arte e la scelta è stata azzeccata».

Come c’è riuscito?

«Ho fatto tutto io dalla A alla Z, ho eseguito degli scatti, poi ho promosso la mia immagine, con la frase ‘vivere ogni momento come fosse l’ultimo’, il mio motto».

Una frase nata dopo il momento peggiore della sua vita, quello dei continui attacchi omofobi...

«Tre anni fa ho tentato il suicidio, non ne potevo più di subire delle discriminazioni gratuite e insulti per strada e in ogni luogo».

E poi, come nelle favole a lieto fine, è bastata una decisione a cambiare tutto.

«Il viaggio in Romagna è stato fondamentale. E’ veramente un altro mondo. A Cesenatico sono entrato nel cuore delle persone, sia a livello umano che professionale. Al Bagno Hawaii di Valverde ho trovato la mia dimensione, ciò che non avevo nella mia città natale. Qui io sono a casa, ho il mio pubblico, la mia gente. Ho tanti amici, le persone dello stabilimento balneare e i turisti mi aiutano, mi trattano da artista».

Come trascorre le giornate a Valverde?

«Faccio animazione in spiaggia con tante attività anche per i bambini. Di sera sono una drag queen e mi esibisco nei locali e negli alberghi della riviera».

Qual è la maggior difficoltà incontrata?

«Ho impiegato tre anni a far capire agli albergatori che la drag queen può essere vista anche dalle famiglie con bambini».

Per raggiungere questo obiettivo qual è stata la carta vincente?

«Come Drag Lola Star conquisto i piccoli interpretando Mary Poppins, Biancaneve, Puffetta, i personaggi dei musical. Sono molto scenica e tocco la gente con l’interpretazione della canzone ‘Esseri umani» di Marco Mengoni’.

Trans o drag queen?

«Non sono un trans, sono una drag queen, un uomo che si traveste da donna per le esibizioni.»

Il suo migliore pregio.

«Io do sempre il massimo, sono un generoso e sul lavoro e la vita privata non mi risparmio mai, cuore e anima sempre. Nelle mie esibizioni metto tutto ciò che non ho mai avuto».

Un difetto?

«Sono permaloso e troppo sensibile, mi faccio coinvolgere anche dalle sciocchezze, non riesco a farmi scivolare le cose addosso»

Il pensiero a una persona speciale.

«Daniele Priori dell’associazione Gay Lib. Per me è come un fratello, mi ha aiutato quando ho avuto problemi personali e familiari, è anche grazie a lui se oggi vivo d’arte e combatto l’omofobia, tutti i giorni, con il sorriso».