Sfasciano la vetrina per un bottino di 40 euro

Furto notturno all’edicola della stazione ferroviaria

La vetrina dell’edicola della stazione sfondata dai ladri (foto Luca Ravaglia)

La vetrina dell’edicola della stazione sfondata dai ladri (foto Luca Ravaglia)

Cesena, 25 febbraio 2016 - Tracce di sangue ovunque, sul vetro frantumato, sul bancone e sugli scaffali. Il sangue delle ferite che si sono procurati i ladri entrati in azione nella notte tra martedì e mercoledì all’edicola della stazione ferroviaria di Cesena. Il tutto per mettere le mani su un bottino di appena quaranta euro in monetine.

Con l’ingresso principale chiuso al pubblico (come accade sempre durante le ore notturne), gli intrusi si sono aperti un varco sul retro, a due passi dai binari: impadronitisi di un pesante oggetto di ferro rimediato nelle vicinanze, si sono accaniti contro la vetrata, fino a farla cedere. In quel modo hanno aperto un pertugio di forma circolare e molto stretto, dal quale soltanto una persona molto minuta (forse addirittura un ragazzino) poteva passare. E’ bastato comunque quel piccolo spazio per intrufolarsi nel locale.

«Ce ne siamo accorti alla mattina – racconta la titolare Angela Magnanini – ed è stata una tremenda doccia fredda. Io e mio figlio abbiamo preso in gestione questa edicola da appena nove giorni: non abbiamo nemmeno avuto il tempo di organizzarci che già siamo finiti nel mirino dei ladri. E pensare che proprio poche ore prima avevamo preso contatto con un elettricista per farci installare le telecamere e il sistema d’allarme... A guardare il buco, viene da pensare che i responsabili non siano esperti: chi è entrato si è certamente ferito e ha perso sangue. Le tracce sono sparse ovunque».

Tutto materiale valido per le indagini delle forze dell’ordine, che ieri hanno ispezionato il locale alla ricerca di indizi in grado di condurli all’identità dei responsabili. A contribuire alle indagini ci saranno anche i filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso della stazione.

«Non ce ne staremo con le mani in mano - rilancia la titolare - e anzi siamo già pronti a chiedere anche il permesso per poter installare delle sbarre a protezione delle vetrate. Abbiamo il diritto di sentirci sicuri, non vogliamo più andare al lavoro e trovarci davanti a un locale messo sottosopra, con vetri rotti e sangue ovunque. Tanti danni ed alti rischi per rubare quaranta euro in monete. Perché lo hanno fatto?».