Investito dal Frecciabianca, la mamma: "Mio figlio miracolato"

Gambettola, la commozione della mamma: "Poteva non esserci più"

La stazione di Gambettola poco dopo l’incidente che ha coinvolto lo studente di 14 anni. Sul posto è intervenuta subito l’autoambulanza per prestare i primi soccorsi e per il trasporto del ferito al Bufalini

La stazione di Gambettola poco dopo l’incidente che ha coinvolto lo studente di 14 anni. Sul posto è intervenuta subito l’autoambulanza per prestare i primi soccorsi e per il trasporto del ferito al Bufalini

Cesena, 5 dicembre 2015 - Alessandra ha abbracciato o sgridato suo figlio? «Ancora non lo so...». (Alessandra – omettiamo il cognome per evitare di rendere identificabile il figlio minorenne – è la mamma del 14enne di Gambettola travolto dal treno in corsa e miracolosamente sopravvissuto).

Il ragazzo come sta?

«A casa, immobile: ha una frattura all’osso sacro e deve stare fermo».

Psicologicamente?

«Scioccato. Dice di non volere più prendere un treno in vita sua».

Ma ha capito esattamente cosa sia successo?

«Ha detto di avere guardato a destra e a sinistra prima di attraversare; solo che i binari a Gambettola arrivano da una curva e probabilmente lui non ha visto il convoglio».

Ma il treno lo ha toccato oppure è stato solo sbalzato dallo spostamento d’aria?

«Quando si è accorto del treno ha cercato di saltare verso la banchina e la cartella lo ha protetto. Il muso del Frecciabianca ha toccato lo zainetto scagliando mio figlio di lato».

Una possibile spiegazione che però non può giustificare l’azzardo.

«Lo sappiamo anche io e suo padre. Mio figlio assicura di non averlo mai fatto prima. Aveva fame, era stanco e voleva arrivare a casa di corsa».

Sa che quello che è successo ha del miracoloso?

«Lo so. Sono molto credente e non so come ringraziare chi... È il nostro unico figlio, viviamo per lui e sarebbe... non riesco neanche a pronunciare quello che sarebbe potuto...».

Chi vi ha avvertiti?

«Prima mio figlio con il telefonino e poi la polizia».

E suo marito?

«Inizialmente ha avuto paura che il nostro piccolo non avesse più le gambe. Quando le notizie circolano in modo impazzito viene fuori di tutto».

Ha detto di essere credente. Come ha ringraziato quel ‘chi...’?

«Lo farò da sola, in silenzio. Non cerchiamo pubblicità. La preghiera e il gesto che faremo per rendere grazie di questo miracolo resterà solo nel cuore della nostra famiglia».

Miracolo di Natale, Alessandra.

«Guardo mio figlio steso a letto e non so se abbracciarlo oppure sgridarlo. Ma è qui con noi e poteva...».

Sa che Trenitalia per i ritardi causati potrebbe rivalersi su di voi?

«Ce lo aspettiamo anche se non sapremmo come pagare. Ma cercheremo di risolvere un problema per volta, l’importante è che adesso mio figlio sia qui vicino a me».