Brutale rapina, tre condannati

Tre moldavi pagheranno con 3, 4 e 5 anni. L’aggressione nel 2014

Il figlio è stato picchiato e lasciato privo di sensi in casa

Il figlio è stato picchiato e lasciato privo di sensi in casa

Cesena, 23 luglio 2016 - Si dovrà aspettare il deposito della motivazione della sentenza per chiarire le varie responsabilità in capo ai tre imputati moldavi coinvolti nel processo per rapina, sequestro di persona e lesioni gravissime per i brutali fatti accaduti a Longiano il 30 dicembre del 2014.

Ieri il giudice Camillo Poilucci, dopo quattro ore di camera di consiglio, ha pronunciato sentenza di condanna nei confronti di Dimitri Postica (27 anni) che dovrà scontare 4 anni e 11 mesi e Artur Munjiu (25 anni) condannato a 5 anni di reclusione. Per Marco Bradashu (26 anni), che sembra essere stato l’ideatore della rapina è stata patteggiata una pena di 3 anni. A difendere gli imputati erano gli avvocati Alessandro Sintucci, Francesca Docci e Pierfranco Biffi.

La posizione di un imputato latitante è stata stralciata dal fascicolo per un difetto di procedura, e per lui (un moldavo 30enne esperto in arti marziali) il processo ripartirà da capo. La rapina, avvenuta due anni e mezzo fa nel borgo di Longiano presenta un’inaudita violenza. Le vittime del pestaggio sono madre e figlio: la 76enne Cesarina Dall’Ara e Pier Paolo Burioli (successivamente deceduto per cause estranee alla rapina).

I malviventi si sono intrufolati in casa con un fazzoletto calato sul viso e si sono accaniti sull’uomo colpendolo e lasciandolo privo di sensi, con la faccia ricoperta di sangue. Poi hanno legato l’anziana con nastro adesivo. I rapinatori se ne sono andati con un magro bottino: poche centinaia di euro e un bancomat. Il basista della rapina, il 25enne Artur Manjiu farebbe parte di un gruppo organizzato di malviventi che nella tarda mattinata del primo marzo 2013, rapinò il negozio «Filatelia Numismatica 2000» di Cesena, pestando a sangue il titolare.

La vittima, dopo essere stata colpita con un violento pugno al volto, venne legata, imbavagliata e percossa brutalmente, tanto da riportare gravi fratture al torace, al volto e alla testa. Il modus operandi delle due rapine era molto simile e avrebbe consentito ai Carabinieri di Cesena e ai colleghi di Forlì di collegare i due fatti e di trarre in arresto altri tre moldavi. In entrambi i casi i malviventi erano entrati in casa e avevano iniziato a picchiare prima ancora di parlare. Così indagando intorno alla figura di Manjiu è emerso il suo coinvolgimento anche nell’assalto alla numismatica. Da lì gli inquirenti sono potuti risalire al resto della banda, tre moldavi che oggi si trovano dietro alle sbarre. Solo uno rimane in libertà, ed è tuttora ricercato.