Ora è ufficiale: il Macfrut trasloca a Bologna

Dopo trent’anni addio alla manifestazione. Lo annuncia il presidente Renzo Piraccini in commissione consiliare FOTO L'edizione 2014

Renzo Piraccini (foto Ravaglia)

Renzo Piraccini (foto Ravaglia)

Cesena, 23 ottobre 2014 - È già tutto deciso: l'edizione 2015 di Macfrut si farà a Bologna. Lo ha confermato ieri sera Renzo Piraccini, da pochi giorni nominato presidente di Cesena Fiera al posto di Domenico Scarpellini, davanti alla commissione del Consiglio comunale che si occupa di attività produttive presieduta da Stefano Spinelli (Ncd).

La lunga relazione di Renzo Piraccini è iniziata dopo un breve intervento del sindaco Paolo Lucchi che ha voluto sgomberare il campo da voci che si rincorrono in città: il trasferimento a Bologna di Macfrut porterebbe Renzo Piraccini alla vice presidentza di Fiera Bologna e lo stesso Lucchi a un assessorato regionale. «Sono falsità ha detto Lucchi , se si verificassero ci dovremmo vergognare».

Renzo Piraccini ha messo l'accento non tanto sulle criticità, ben note da tempo, di Macfrut (struttura e logistica inadeguate a una manifestazione di rilievo internazionale), ma ha messo in guardia dal pericolo 2015', anno in cui ci sarà l'Expo a Milano e nasceranno due fiere concorrenti in Italia: a Verona Fruit Gourmet Expo (5-7 maggio) e a Milano Fruit Innovation (20-22 maggio). Queste si aggiungeranno a Fruit Logistica di Berlino e Fruit Attraction di Madrid, più sviluppate di Macfrut. «RISCHIAMO di fare la fine della Settimana Cesenate ha detto Renzo Piraccini : era bella e importante, ma è finita, o di Fieravicola di Forlì, che vivacchia senza portare alcun beneficio al territorio. Per evitarlo occorre un forte cambiamento che si basi soprattutto su due elementi una location adeguata e l'incremento dei visitatori stranieri». PER DARE più forza alle sue fosche previsioni, Renzo Piraccini ha citato alcuni dati di Macfrut 2014 («Ancora vitale, ma appesantito dall'assenza di alcune grandi aziende e dei buyers del Nord Europa): superficie venduta e fatturato sono calati rispettivamente del 4,5 e 9,9 %, mentre gli espositori sono aumentati del 9,4 % per la presenza di associazioni che in un solo stand rappresentano tutti i soci. «E' stato fatto un po' di fumo ha detto perché l'arrosto scarseggiava». Vaghi accenni all'aumento dei visitatori, in particolare stranieri. «Io sono molto legato a questo territorio ha concluso Renzo Piraccini e non sono quello che vuole portare Macfrut lontano da Cesena, ma sono il dottore che vuole salvare il Macfrut, che continuerà a essere organizzato e gestito da Cesena Fiera».

Dall'opposizione è arrivata una serie di bordate sia al sindaco, che in campagna elettorale aveva affermato che Cesena non si sarebbe fatto scippare Macfrut, sia al presidente per l'impoverimento del territorio. Renzo Piraccini ha minimizzato l'indotto: per Confindustria e per l'associazione degli enti fieristici italiani il calcolo dell'indotto per il territorio si fa moltiplicando per otto il fatturato della fiera, quindi non lontano dai trenta milioni di euro citati più volte dall'ex presidente Scarpellini e dal presidente di Confcommercio Corrado Augusto Patrignani. E poi ha elencato i benefici: convegni e visite tecniche a Cesena il giorno prima di Macfrut, la realizzazione di Cesena Fruit Festival nel centro della città, lo sviluppo delle idee Macfrut in campo, a tavola e la notte della frutta, la realizzazione di Food and wine - Made in Romagna, una manifestazione di grande portata. Sul passaporto da emigrante di Macfrut ormai manca solo l'ultimo timbro: lo metterà l'assemblea dei soci (il Comune controlla oltre il 70 per cento) convocata per il 14 novembre.