Maltempo, dal Rubicone un conto da 15 milioni

Gambettola la zona più danneggiata ma nessun comune è escluso

Sopra il fiume Rubicone in piena a Savignano all’altezza del caseificio Pascoli

Sopra il fiume Rubicone in piena a Savignano all’altezza del caseificio Pascoli

Cesena, 16 febbraio 2015 - Sono già stimati in oltre quindici milioni di euro i danni provocati dall’alluvione del 5 e 6 febbraio nei nove comuni del Rubicone. E la cifra è destinata a crescere. Nessun comune è stato risparmiato dalla furia e dalla violenza inaudita del maltempo che ha colpito dal crinale appennico fino al mare. A Roncofreddo oltre un milione di danni, tre famiglie evacuate, strade chiuse e tre costoni di montagna franati. Due sulle provinciali da Longiano a Cento e da Roncofreddo a Santa Paola (che avevano isolato il capoluogo) e una sulla via comunale Compagnia che aveva isolato tre famiglie e allevamenti di bestiame. Strada che, appena liberata una prima volta, è stata di nuovo invasa dalla montagna. Nessuna conseguenza per le persone ma tante difficoltà per i residenti e le varie attività. E non sono mancati tanti altri movimenti franosi.

Sogliano al Rubicone in ginocchio dopo l’alluvione, la situazione è stata più grave del nevone 2012. Più di trenta frane e smottamenti fra strade comunali (ventuno) e provinciali; tre strade chiuse (La Valle, via Giovanni Pascoli e via Ginestreto), una decina di case a rischio fra il centro e le quattordici frazioni su un territorio di 93 chilometri quadrati. La situazione è drammatica e in continua evoluzione; in soli cinque giorni sono caduti 160 millimetri d’acqua che corrispondono a tre metri di neve farinosa.

Le frane continuano a muoversi e gli smottamenti aumentano di giorno in giorno,anche se dove si verificano si va subito a tamponare e sistemare. Il rischio più grosso attualmente è avere un territorio molto argilloso e il terreno, una volta impregnato d’acqua piovana, scivola molto facilmente. Non sarà sufficiente un milione di euro. A Montiano il conto è un disastro da oltre mezzo milione di euro con una ventina fra smottamenti di terreno e frane, le vie Merlara e Circonvallazione chiuse. Il problema è che il Comune (territorio di nove chilometri quadrati e circa 1.700 abitanti) ha un bilancio annuale di un milione di euro con i quali deve provvedere a pagare gli stipendi ai dipendenti, fare i lavori pubblici e saldare le bollette. La situazione attuale è molto critica. Tutti questi movimenti franosi hanno messo il Comune in grande difficoltà. Alcuni sono stati sistemati grazie anche alla collaborazione gratuita di alcuni montianesi. Altre frane sono talmente profonde che per essere sistemate occorreranno centinaia di migliaia di euro.

A Savignano la piena del fiume ha cancellato l’Anello di Cesare, il percorso naturalistico aperto nell’aprile scorso.

Molte le polemiche per i continui allagamenti del sottopasso ferroviario che collega Savignano a San Mauro. Il danno più ingente è stato l’argine a mare del ponte di via Togliatti di fronte via Fiume in Borgo San Rocco che è franato. Dalla Regione sono già arrivati 90mila euro per sistemarlo immediatamente. Comunque la pulizia del Rubicone effettuata negli ultimi tre mesi ha garantito un’ottima tenuta evitando esondazioni. Oltre 100mila euro di danni ingenti a Stradone di Borghi al maglificio Rosanna Pellegrini già distrutto da un evento simile il 26 giugno 2014. Centinaia di migliaia di danni anche a Felloniche di Longiano per l’allagamento di case, del ristorante Felloniche e delle campagne. La Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, ha stimato i danni in oltre un milione a serre, frutteti e colture in genere. Sant’Angelo di Gatteo è finito sott’acqua a causa della rottura dell’argine del fiume Rigossa; centinaia di case allagate per danni di oltre un milione di euro. Milioni di danni anche a Gambettola sicuramente la città più colpita dell’entroterra.