Meno distante, meno lunga, meno budget. La Riviera aspetta i ‘part time’ della vacanza

La spiaggia sfida la crisi economica. Calano gli stranieri e aumentano i mordi e fuggi

La spiaggia di Cesenatico

La spiaggia di Cesenatico

Cesena, 2 agosto 2015 - VACANZE intelligenti, le chiamano alcuni. Nel dubbio i 150mila (circa) ombrelloni che punteggiano la Riviera sono le sentinelle del motore della Romagna in attesa del boom. Già, la Riviera Adriatica che si allunga come una fetta di piadina aspetta l’esodo in uscita da caselli e statali. «La vacanza 2015 – spiega Alessandro Lepri, responsabile dell’Osservatorio regionale sul turismo – sarà, essenzialmente, una vacanza di attenzione al prezzo».

UN PIENONE a forte gradazione di turn over: in tanti, ma sempre diversi. «Ci siamo accorti – ancora Lepri – che dalle prime tendenze sarà l’agosto dei ‘tre meno’. Meno lontani da casa per risparmiare in pedaggi e carburante, meno tempo e meno budget a disposizione». Il che significa guerra lampo. In pratica si cerca il basic - pernottamento e pasti – ma forbici su gran parte del resto. Che sono gli accessori: quel ‘di più’ che ha sempre caratterizzato la vacanza.

«LA TENDENZA – dice Lepri – è di non rinunciare alle ferie ma di stare attenti a tutto l’extra». Saranno quindi vacanze di guerra? Non è detto. La capacità della Riviera, di Cesenatico in particolare, è nella sua capacità innata - un talento da serie A - di saper cogliere l’attimo. L’esserci, un attimo prima dei grandi cambiamenti, per catturare le tendenze. Lo spiega perfettamente il mutamento delle attività da spiaggia. Si è passati dal ‘teutonen grill’ alla ‘vacanza attiva’. Le distese dei corpi immobili sotto al sole, come salsicce sulla graticola, hanno lasciato la spiaggia alle attività legate al benessere. Basti pensare al progetto ‘Beach games’ che è pronto ad accogliere oltre 500mila turisti. Nel bagagliaio non sono più stipate valigie ma sacche ginniche. I tempi sono cambiati e la riviera con i suoi 1.400 stabilimenti è pronta a dire la sua.

L’ACCOGLIENZA è arte antica, radicata nelle sabbie della Romagna da decenni, cristallizzata da cartoline e da film leggendari. Accoglienza, quindi, come punto di osservazione per intercettare le rotte del turismo. Sfida, però, ancora da cogliere completamente.

«CIRCA L’80% dei nostri turisti sono italiani – osserva l’analista – e solo il 20% della torta è formata da stranieri». Nulla di male, non fosse che fino a pochi anni fa gli stranieri erano circa il 30%. Tre turisti ogni dieci parlavano un’altra lingua. Significa che abbiamo perso per strada un 10% di stranieri che hanno scelto altri lidi e altre metodologie di viaggio.

I TURISTI bisogna andarseli a prendere, non basta più aspettare che come crema si spalmino sopra alle nostre schiene. Bella domanda, ma come fare? «Con proposte diversificate - dice Lepri – attraverso altri canali di comunicazione». E l’agosto 2015 dirà se, ancora una volta, questo spicchio di mare saprà primeggiare.