Finti pass invalidi e patenti false, e c’è chi usa il permesso di un morto

La Municipale dichiara guerra ai falsificatori di documenti

Numerosi gli strumenti a disposizione per gli accertamenti documentali (Foto Ravaglia)

Numerosi gli strumenti a disposizione per gli accertamenti documentali (Foto Ravaglia)

Cesena, 18 febbraio 2015 - Pass invalidi contraffatti, assicurazioni scadute e documenti di circolazione finti. Fino a qualche mese fa, a Cesena, operava addirittura una squadra di rumeni organizzata per rilasciare certificati di revisione inventati dal nulla. L’ultimo caso una donna, polacca, che parcheggiava ovunque grazie al pass per invalidi trafugato da una persona deceduta. Venerdì scorso, nel primo pomeriggio, gli agenti del servizio di polizia stradale, dietro segnalazione degli ausiliari del traffico, sono andati in via Fratelli Bandiera per il controllo di un’auto in sosta che esponeva un permesso invalidi con sospetti elementi di difformità dalla tipologia originale. Gli agenti hanno infatti verificato che su un veicolo con targa polacca, parcheggiato sulle strisce blu sul cruscotto invece della ricevuta di pagamento faceva bella mostra un pass per invalidi rilasciato dal Comune di Cesena con scadenza nel 2016. Ma quel sei è apparso subito un po’ sospetto.

Ad un'attenta analisi il contrassegno è risultato palesemente non conforme agli standard originali; infatti si trattava di una semplice fotocopia inserita in una bustina di plastica senza l’ologramma anticontraffazione. Da ulteriori verifiche negli uffici del Comune si è scoperto che il tagliando era intestato a una persona deceduta nel 2014, e risultava scaduto nell’ottobre scorso, quindi mai restituito, ma modificato nella data di scadenza. A penna, la donna aveva cambiato un cinque con un sei. Per la donna è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria per la falsificazione del permesso. Inoltre le è stata contestata la violazione per non aver convertito la patente di guida in quella italiana e, infine, le è stata comminata anche una multa per il mancato pagamento del ticket di sosta. Il caso della donna apre la lente sulle strade della città. Dal reparto di sicurezza stradale della Municipale di Cesena emerge un vero e proprio campionario di falsificazioni e contraffazioni. Nel 2014 gli agenti hanno verificato 17 falsificazioni di atti. Dentro c’è di tutto. Patenti, documenti di circolazione, assicurazioni. Insomma costa meno che fare una revisione, o pagare il parcheggio. Basta mettersi lì, prendere un adesivo vero, stamparci sopra quel che serve e poi applicare il tutto sulla carta di circolazione, sperando di farla franca.

Quella dei vigili urbani è ormai una battaglia che si consuma sulle strade a caccia di assicurazioni false, patenti false, veicoli con intestazioni fittizie, oltre che permessi internazionali ovviamente falsi, che si possono acquistare anche su Internet per pochi dollari. Porre fine a questo tipo di traffici – sottolineano i vertici della municipali – sarebbe molto importante anche per la sicurezza della circolazione. I vigili di Cesena sono muniti di un kit che permette, ad una prima analisi, di verificare la veridicità del documento. In alcuni casi, come quello della donna fermata l’altro giorno, la falsificazione è lampante: mancava addirittura l’ologramma. Ossia il marchio di argento antifalsificazione. Mentre in altri casi i tentativi di falsificazione sono così raffinati da richiedere l’ausilio degli esperti.